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Milan, dilemma capitano: Montella detta la linea

Stefano Bressi

Si gettano le basi per il prossimo anno del Milan. Per Montella non sarà Donnarumma il capitano ma un giocatore dal grande peso nello spogliatoio.

Giornata di vigilia in casa Milan vissuta con la naturale tensione che porta alle partite decisive: quella contro la Roma sarà un sfida delicata, fondamentale per l'Europa League e per il futuro dei rossoneri. Dopo due risultati sconfortanti contro Empoli e Crotone, ci si trova con la necessità di far punti di fronte a una Roma ferita nell'orgoglio ma sempre complicata da affrontare.

In conferenza stampa però gli argomenti sono stati anche diversi, si iniziano a tirare le somme della stagione e a parlare del futuro. Tra i vari oggetti di domande, a tenere banco, è stata la questione della fascia di capitano che, in questa stagione, è passata da Riccardo Montolivo a Ignazio Abate, e poi a Mattia De Sciglio e Cristian Zapata. Una situazione singolare che spesso ha destato perplessità anche tra i tifosi.

E lo stesso Vincenzo Montella non si è mostrato particolarmente soddisfatto di ciò e ha commentato, in questi termini, ai microfoni dei giornalisti, nella consueta conferenza stampa pre partita: “Capitano? Non è la mia gestione ideale quella di quest’anno, sono successi tanti cambiamenti. Vedremo in futuro, spesso cambio pensiero, ma ad esempio non vedrei bene Donnarumma sia perché è un bambino e sia perché un portiere parla con difficoltà con l’arbitro. Le mie gerarchie sono altre, capitano deve essere chi ha più valenza nello spogliatoio”.

Parole molto dirette e dure quelle del tecnico campano che mostrano come si stia già lavorando per il futuro, e che lo stesso verrà affrontato e gestito con un altro piglio rispetto a un'annata turbolenta e movimentata come quella di quest'anno.

Montella detta dunque una linea ben precisa, ma è lui stesso che mette le mani avanti soprattutto per quanto riguarda il nodo Gianluigi Donnarumma: le sue parole rispecchiano il clima di incertezza che aleggia intorno al rinnovo del talento rossonero, anche perché, per quanto lontano dall'arbitro, il 99 rossonero è sicuramente uomo di non poca personalità.

Chissà se non siano soltanto tattica in vista di un'investitura nel caso in cui si decidesse di fare di Gigio una bandiera del Milan, oppure si manterrà effettivamente un'altra linea e si privilegerà un uomo di esperienza e di grande peso nello spogliatoio.

Valerio Paini

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