Sono passate ormai 48 ore dalla fine del derby e il tempo delle riflessioni, in casa Milan, non è ancora finito. La sconfitta nella stracittadina infatti ha lasciato il segno, sotto tanti punti di vista. La classifica piange, Montella è al centro della critica, come anche molti dei nuovi acquisti, ma c'è anche un ottimo secondo tempo da cui ripartire e provare a costruire qualcosa di buono, già a partire da giovedì sera, in Europa League, contro l'AEK Atene. Ed è proprio questo, forse, l'aspetto principale su cui riflettere in questo momento: troppe volte in stagione il Milan ha alternato momenti di alto livello ad altri sconfortanti, anche e soprattutto all'interno della stessa partita.
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Milan double face: condannato dalle sue paure e da Icardi
Il derby, in tutto questo, è un grandissimo esempio: i rossoneri hanno giocato un primo tempo quasi imbarazzante, arrivando dalle parti di Handanovic solo al 44' con Borini, subendo un gol e lasciando l'iniziativa nelle mani degli avversari. Nella ripresa, invece il cambio di passo, con un Milan a tratti arrembante, capace di segnare due gol, mettere in difficoltà l'Inter e giocarsela fino all'ultimo. Anche in questo caso, però, non è tutto oro quel che luccica, Icardi è stato lasciato solo in occasione del secondo gol (come anche Vecino che però ha sprecato malamente un'occasione ghiottima) e Ricardo Rodriguez ha regalato un rigore pesantissimo ai nerazzurri, con una sciocchezza difficile persino da spiegare visto il momento della partita.
Amnesie difensive e le giocate di un grande bomber, ecco cosa ha condannato il Milan domenica sera. Inutile dire che questi, fin qui, sono i due talloni d'achille di questo Milan a cui sicuramente manca un attaccante in grado di vincere le partite da solo o quasi, come sa fare il capitano dell'Inter (e qui si potrà far poco in attesa della crescita di André Silva e del ritorno a pieno regime di Kalinic), ma mancano anche e soprattutto attenzione in difesa e cattiveria agonistica e su questi aspetti il Milan può e deve crescere molto, già da giovedì sera, il tempo degli errori, infatti, è finito.
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