Milan, è l’ora di André Silva: il portoghese vuole segnare in Serie A

Come viene sottolineato dalla Gazzetta dello Sport quest'oggi in edicola, è molto difficile, quasi impossibile, che Vincenzo Montella in conferenza stampa si "sbottoni" alla vigilia della partita. Eppure, ieri, il tecnico si è concesso uno strappo alla regola, lanciando di fatto André Silva, che sarà titolare nel match contro la Spal, in programma questa sera alle 20:45 a San Siro. Questo aspetto, secondo la rosea, non deve essere trascurato, in quanto potrebbe darsi che il portoghese abbia bisogno di sentire pubblicamente la fiducia del proprio allenatore, oppure potrebbe essere semplicemente una risposta alle critiche dei giorni scorsi, visto che l'ex Fiorentina ha poco utilizzato il centravanti.

CALENDARIO - Il calendario da questo punto di vista aiuta il tecnico, visto che si gioca ogni tre giorni e si ha dunque la possibilità di ruotare tutti i giocatori a disposizione, al di là del rendimento avuto nella partita precedente, tuttavia le gerarchie iniziano a delinearsi, con Kalinic che si appresta a disputare la terza partita consecutiva in pochi giorni. André Silva, dopo aver segnato in Europa League, ha bisogno di sbloccarsi anche in Serie A, dove ha disputato solo 29 minuti nella prima gara contro il Crotone: evidentemente Montella vuole qualcosa in più, cosi come ha sottolineato in conferenza stampa: ""Essere più cinico significa che deve avere più rabbia da gol, in questo senso deve ancora crescere. Se dovrebbe “montellizzarsi”? Può essere, o magari “inzaghiarsi". Tradotto: più fame e cattiveria davanti alla porta.

SERENITÀ - Al di là comunque dello sbloccarsi in campionato, André Silva ha delle potenzialità immense, e l'allenatore rossonero sottolinea come il portoghese sia molto sereno, nonostante le recenti esclusioni: "Anche se domenica ha fatto panchina è andato a esultare con i tifosi, è una vittoria che ha sentito anche sua". Insomma, il portoghese è integrato nel Milan, anche se la concorrenza sarà alta, cosi come viene detto dallo stesso Montella: "La competitività interna è qualcosa da accettare, prima i giocatori lo capiscono e meglio è".

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