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Milan e quella crescita mentale che tarda ad arrivare. Montella ora si gioca tutto

Vincenzo Montella Milan
Nella conferenza di oggi, il tecnico del Milan, Vincenzo Montella ha parlato del difficile momento rossonero e dei problemi da risolvere. La gara contro il Sassuolo sarà decisiva

Donato Bulfon

Come di consueto, prima di una qualsiasi gara stagionale, l'allenatore del Milan, Vincenzo Montella, ha parlato in conferenza stampa da Milanello in vista della partita in programma domani sera al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo di mister Cristian Bucchi.

Il tecnico rossonero è parso molto sereno nonostante le tante voci che lo vorrebbero in bilico e in difficoltà con la gestione del gruppo e della squadra. Quello che è comunque palese è l'importanza della sfida di domani, carica quindi di connotati anche extra campo. Montella si gioca molto, se non tutto, e lo fa su di un terreno di gioco storicamente ostico per gli allenatori rossoneri (le difficoltà dello scorso anno, l'esonero di Allegri nel 2014, l'ultima sfida sulla panchina rossonera per Seedorf sempre nel 2014, ndr).

Il tecnico rossonero parla di buone gare giocate contro Genoa e Juventus, ma anche nelle precedenti sfide contro Roma ed Inter, con la sola pecca del risultato finale (4 punti in 5 gare se aggiungiamo la vittoria contro il Chievo, ndr), di una squadra sempre sul pezzo che non riesce, però, a capire al meglio le tante minipartite che si giocano all'interno di ogni singolo match. Montella auspica una crescita mentale dei suoi e spera nella definitiva esplosione di Hakan Calhanoglu, vero oggetto misterioso del deludente inizio stagionale del Milan, consacrazione che, secondo il tecnico, può arrivare già domani.

Ed è quello che il mondo rossonero spera accada realmente. Il primo tempo di Atene, nel quale il Milan non ha mai tirato in porta, senza neanche entrare nell'area avversaria, deve essere l'esempio di quello che non si deve fare. Contro il Sassuolo serve una squadra diversa, aggressiva e convinta dei propri mezzi, capace di imporre la propria voglia di vincere. Ma sappiamo come sia difficile ottenere questo nel momento attuale. E' forse questo il passo decisivo: in mancanza di ciò, il futuro di Montella sarebbe davvero appeso ad un filo.

 

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