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A cura di Enrico Maggioni
Finalmente Kalinic. Dopo una estenuante trattativa durata praticamente tutta l'estate, il Milan ha il centravanti fortemente cercato. Un matrimonio voluto sia dal talento croato, che ha rifiutato allettanti offerte economiche pur di rimanere in Italia ed approdare in rossonero, sia dalla società di Yonghong Li. Pur ricordando come Fassone e Mirabelli abbiano sondato il terreno per altri bomber quali Belotti ed Aubameyang, l'ingaggio di Kalinic rappresenta una soluzione di assoluto livello considerando la grande esperienza internazionale dell'attaccante.
La scelta rossonera di Nikola, celebrata lo scorso martedì con un semplice "Finalmente" postato su Instragram a corredo di una foto con i due dirigenti rossoneri e la maglia numero 7 scelta dal croato in omaggio al grande idolo milanista Andriy Schevchenko, è una vera e propria scelta di vita. Milanista sin da piccolo, l'ex centravanti della Fiorentina ha accettato il corteggiamento rossonero e da subito ha manifestato la volontà di approdare a Milanello per sposare il progetto tecnico di Vincenzo Montella.
Classe 1988, arrivato al Milan con la formula del prestito con obbligo di riscatto ed un ricco contratto sino al giugno 2021, Kalinic rappresenta il terminale offensivo più volte chiesto da Montella per arricchire la rosa di attaccanti a disposizione. Destro naturale, sa imporsi con imprevedibilità e freddezza in area di rigore sfruttando le doti tecniche e la buona elevazione, segnando e facendo segnare. Con 33 reti messe a segno nelle 84 gare ufficiali giocate con la maglia della Fiorentina in due stagioni, il neo numero 7 rossonero non è sicuramente, come già sottolineato da Vincenzo Montella, un bomber di razza ma è certamente una soluzione tecnica molto gradita all'Aeroplanino che lo ha definito "giocatore funzionale al nostro calcio, altruista e che sa muoversi in ogni situazione di gioco".
Attaccante di movimento nel 3-5-2 o punta centrale nel 4-3-3, abile nel concludere l'azione offensiva o a creare spazi per l'inserimento degli esterni o dei centrocampisti, Kalinic ha il compito di dare esperienza ad un reparto molto giovane nel quale Cutrone ed André Silva, i due talentuosi e giovanissimi attaccanti centrali a disposizione di Montella, devono avere il tempo necessario per crescere. A Kalinic verrà chiesto di...cantare e portare la croce: soluzione offensiva primaria, uomo gol per le partire importanti, il ventinovenne croato dovrà dare i tempi giusti in attacco per l'inserimento dei compagni in modo da mandare in gol più uomini possibile.
Sebbene in gruppo da pochissimi giorni, Kalinic sarà con ogni probabilità convocato per la sfida di questa sera a San Siro contro il Cagliari. Montella, pur evidenziandone un condizione atletica non ancora al top, ha pressoché scelto di portarlo con la squadra per agevolare la conoscenza e la confidenza con il gruppo senza escluderne l'impiego. Seppure sia certo l'utilizzo iniziale di una punta centrale da scegliersi tra Patrick Cutrone e André Silva, non è da remota la possibilità che il bomber croato entri a gara in corso per ricevere l'applauso di San Siro e proporsi come risorsa in grado di mettere il proprio sigillo.
Certamente una emozione non da poco per Kalinic, pronto a coronare il suo sogno di giocare per la prima volta da milanista in uno stadio da lui stesso definito "incredibile ed imponente" e che rappresenta il top per ogni giocatore. Una forte dichiarazione d'amore verso i colori rossoneri e che dovrà tramutarsi in una occasione di successo per un calciatore che, scegliendo la maglia numero 7 di Sheva, si è preso la grande responsabilità di far rivivere i gloriosi successi del recente passato milanista.
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