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Milan, enigma closing sul futuro di Montella

Redazione

In conferenza Montella è rimasto sul vago, rivelando che ancora non conosce la futura dirigenza e che a fine stagione si valuterà cosa fare. Come possono cambiare le cose con il closing?

di Enrico Maggioni

A pochi giorni dall’imminente e sempre più probabile passaggio di proprietà del Milan dalla Fininvest di Silvio Berlusconi alla Rossoneri Sport dell’imprenditore cinese Yonghong Li, il Milan si interroga sul proprio futuro.

L’attesa si fa febbrile sia per la definizione degli aspetti finanziari legati alla nuova proprietà sia per la composizione del nuovo consiglio di amministrazione. Tuttavia in questo clima di incertezza, il popolo rossonero rimane concentrato sulla corsa all’Europa League e sugli scenari oramai prossimi concernenti l'aspetto tecnico del Milan che verrà, e si chiede quale sarà il futuro di Vincenzo Montella.

Lo stimatissimo Aeroplanino, che quest’anno ha saputo ridare autostima e credibilità ad un gruppo reduce da anni di delusioni, ha rimarcato in conferenza stampa la sua autonomia rispetto al nuovo gruppo dirigente a lui sconosciuto e dagli obiettivi ancora indefiniti. Montella, oggi in conferenza, è rimasto sul vago: dichiaratosi “felicissimo di stare al Milan”, il tecnico sottolinea la necessità di conoscere gli uomini ed i piani del nuovo Milan e, alle giuste condizioni, la volontà di proseguire l’avventura insieme. Tre sono i possibili scenari che si profilano all’orizzonte del rapporto Montella – Milan.

Il primo, ed il più ottimistico, concerne l’immediato rinnovo contrattuale di Vincenzo Montella a closing avvenuto: sarebbe la vittoria del duo Fassone–Mirabelli, che crede tantissimo nel lavoro di Montella e intenderebbe così premiarne l’ottimo lavoro di quest’anno garantendogli la possibilità di arrivare in alto costruendo, per la prossima stagione, una formazione all'altezza del blasone rossonero.

La seconda possibilità, più remota, prevede la continuazione del rapporto tra Montella ed il Milan senza rinnovo contrattuale: si tratterebbe di una soluzione temporanea, volta alla conoscenza reciproca e che potrebbe traguardare la scadenza del contratto del giugno 2018, ma che sarebbe insoddisfacente per entrambe le parti e che potrebbe sfociare in una crisi senza via d’uscita.

La terza ipotesi, tutt’altro che remota, potrebbe prevedere la fine del rapporto tra il tecnico campano ed il Milan a fine stagione. Una realtà da non escludere a priori, considerato che la dirigenza potrebbe investire in un tecnico di provata esperienza internazionale già accostato al Milan (ad esempio Roberto Mancini, poco gradito al popolo rossonero ma ben noto a Fassone, ndr)  e tenuto conto del fatto che Montella, magari poco soddisfatto dei piani di grandeur della nuova dirigenza, potrebbe tornare a Roma dove sarebbe accolto a braccia aperte. Insomma un vero rompicapo, con i tifosi milanisti impegnati a tifare per la prima soluzione.

Una prima ed urgente prova che attende la nuova proprietà, chiamata a discutere e rinnovare i contratti di Gianluigi Donnarumma e Suso e a garantire una continuità tecnica, garantita da Montella e dal suo staff, che hanno dimostrato attaccamento al lavoro, serietà e consapevolezza del blasone rossonero.

 

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