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Doveva essere la partita della svolta, quella della scintilla da scoccare, ma così non è stato. Contro la Juventus, tra le mura amiche di San Siro, riscaldato da oltre settantamila spettatori e dal clima ancora relativamente benevolo, il Milan di Vincenzo Montella resta ancora con un pugno di mosche in mano, tenendo testa ai Campioni d'Italia ma cedendo sotto i colpi del suo bomber, Gonzalo Higuain.
Gol, questo sconosciuto - Ancora una volta il problema evidente dei rossoneri è stato l'essere poco incisivi e cinici in avanti. Per carità, le occasioni per battere Buffon ci sono state, ma vanificate da un Nikola Kalinic non proprio in serata. E questa, purtroppo, non è una novità. Sì, certo, il lavoro del croato è stato importante, almeno dal punto di vista del sacrificio e dei movimenti, ma si sa che un centravanti viene giudicato principalmente per i gol e questi anche stasera non sono arrivati. Montella in conferenza aveva parlato di scintilla, che si sarebbe dovuta accendere stasera. Ma così non è stato. Prima ci ha pensato la traversa a dire no al numero 7 rossonero, poi la sua poca velocità nell'anticipare Buffon davanti alla porta. Sembra girare tutto storto ma, ora come ora, il Milan ha troppo bisogno di un calciatore decisivo lì davanti, quell'uomo in più capace di togliere le castagne dal fuoco, quello che in questo momento non sembra poter essere Kalinic. Tentare di sfruttare meglio André Silva e Cutrone potrebbe essere un valido tentativo per uscire da una situazione che si fa sempre più difficile.
Biglia, dove sei? - Senza tornare sul capitolo Bonucci, l'altro grande problema del Milan è quello del regista di centrocampo. Il Lucas Biglia visto stasera e nelle ultime gare, non è quello voluto, inseguito e preso con forza in estate dalla Lazio. L'argentino è indietro di condizione e sembra anche troppo in soggezione con un San Siro che non perdona. Cosa molto strana per un calciatore abituato all'Olimpico, all'Argentina e ad altri campionati importanti. Anche stasera contro la Juventus, Biglia è sembrato lento, impacciato, incapace di dispensare gioco e guidare la squadra, motivi per i quali d'altronde era stato preso. Cosa succede quindi al mediano sudamericano? Difficile da dire ma si spera che il momento d'appannamento sia breve. Il Milan ha troppo bisogno del Biglia di Roma per cercare di recuperare terreno dalle altre grandi squadre, ormai già lontane dodici punti in classifica.
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