L'edizione odierna del 'Corriere della Sera' ha parlato dell', tra il tecnico rossonero, Vincenzo Montella, l'amministratore delegato Marco Fassone ed il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli. Non c'era la tensione evidente e palpabile del post-partita di Genova contro la Sampdoria ma appare palese come, dopo la terza sconfitta in appena sette gare di Serie A, la 'crisi' che sta attraversando il Milan non possa essere presa alla leggera.
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Milan, ennesimo vertice: adesso serve la svolta
Alla ripresa del campionato, tra l'altro, ci sarà un'altra gara già di per sé complicatissima, la stracittadina contro l'Inter, ed alla quale il Milan si avvicinerà con l'incognita dei tanti giocatori via con le rispettive selezioni Nazionali, con i tanti dubbi relativi al cambio di modulo, il quale non ha sanato alcun equilibrio dietro (anzi, i rossoneri incassano di più...), e che ha, di fatto, spedito in panchina due ex titolari indiscutibili quali lo spagnolo Suso e Giacomo 'Jack' Bonaventura, i quali, secondo quanto detto da Montella nella conferenza stampa antecedente la gara con la Roma, non sarebbero esterni da 4-3-3 poiché con pochi gol nei piedi.
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Società e allenatore, secondo il 'CorSera', hanno però anche trovato degli aspetti positivi analizzando lo 0-2 interno contro la Roma, convenendo come il progetto per il rilancio del Milan abbia ancora bisogno di tempo. L'allarme rosso, pertanto, non sembrerebbe essere ancora scattato: è stato difatti considerato come, nonostante 7 degli 11 nuovi acquisti rossoneri fossero già stati acquistati il giorno del raduno (anche se Conti ed André Silva si sono uniti al resto del gruppo solamente in seguito), molti di loro, tra cui Leonardo Bonucci, Lucas Biglia e Nikola Kalinić hanno cominciato a disputare le loro prime partite a metà agosto (il capitano) e metà settembre (l'argentino ed il croato). Normale, secondo Montella, Fassone e Mirabelli, che certi automatismi non scattino ancora in automatico e che le prestazioni siano di fatto altalenanti.
Il derby, al momento, per il 'Corriere della Sera', non si presenterebbe come un ultimatum per il futuro di Montella sulla panchina del Milan, ma appare lapalissiano come i rossoneri, già a -7 dai cugini, debbano vincere a tutti i costi, altrimenti vedrebbe compromesso già ad ottobre il suo reale obiettivo stagionale, un posto in Champions League.
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