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Sebbene confermato a più riprese dall’a.d. Marco Fassone e considerato al centro del progetto tecnico di rinascita del Milan, Vincenzo Montella non ignora i rumors legati a una sua mancata riconferma nel caso il club rossonero non riuscisse a centrare l’Europa League ma, come emerso nella conferenza stampa di ieri, intende fortemente restare alla guida del Diavolo.
Montella, nel consueto briefing pre-match con la stampa, ha ribadito di “sentire la stima della società: sono felicissimo di stare qua": forte di un costante confronto con il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, l’Aeroplanino sta progettando il futuro che dovrà necessariamente essere vincente per la storia gloriosa del Milan e per ridare lustro al valore commerciale del brand rossonero.
Convinto delle qualità del gruppo per il quale ha spesso usato parole di elogio, Montella ha ribadito tuttavia l’importanza di concentrarsi sul presente per centrare un obiettivo che alla fine del girone di andata sembrava ampiamente alla portata dei rossoneri. Come ebbe modo di dire prima della poco positiva trasferta di Pescara, “senza Europa sarebbe tutto vano”.
E così, per blindare il sesto posto ed avere l’accesso ai preliminari di Europa League, che il tecnico e società cercano fortemente per riabituare squadra e tifosi al clima europeo, Montella non intende lasciare nulla al caso e, consapevole delle insidie del match verità di questa sera contro la coriacea Atalanta di Giampiero Gasperini, vara uno schieramento tattico inedito.
Conscio delle difficoltà tattiche e di un certo svuotamento mentale seguito al closing dopo lunghi mesi di incertezza societaria, l’Aeroplanino si affida ai rientranti Riccardo Montolivo a metà campo ed Alessio Romagnoli in difesa attorno ai quali schiera una formazione molto meno spregiudicata del consueto. Un 3-5-2 assolutamente inedito che, se da una lato, rivela un certo timore dell’Atalanta e della sua irruenza, dall’altra è sintomo di apertura e flessibilità mentale da parte del tecnico campano.
La posta al palio è altissima e non si può sbagliare: dopo aver invocato attenzione e furore, al tecnico non resta che affidarsi all’orgoglio del gruppo e all’esperienza dei singoli e per farlo tralascia il modulo a lui congeniale per renderlo più adatto alle caratteristiche dei ragazzi a sua disposizione.
Questo cambio di mentalità è segno importante in vista della prossima stagione: dopo aver assistito in compagnia di Mirabelli ad una gara di Champions League a Montecarlo, Montella ha chiaramente detto come il dogma sia il metodo di gioco, vale a dire l’atteggiamento mentale in campo, e non il modulo, che può variare in base a ciò che il mercato, che tutti si augurano sostanzioso e di qualità, saprà offrire.
Una serata importante attende i rossoneri, decisi a lottare per il proprio obiettivo, allo stadio Atleti Azzurri d’Italia: comunque vada, il Milan guarda avanti, pronto a rinnovarsi negli uomini e negli obiettivi per dare nuova linfa alla sua storia gloriosa.
Enrico Maggioni
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