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Il numero 10 sulle spalle di Hakan Calhanoglu, ieri ha avuto per la prima volta in questa stagione un senso. Il turco, arrivato all'improvviso, è stato il colpo estivo che ha per primo fatto scatenare realmente l'entusiasmo dei tifosi, accorsi a Casa Milan per accoglierlo. Uno con le sue qualità, del resto, in rossonero non si vedeva da un po'. Eppure, in questo avvio di stagione, Calhanoglu è stato forse tra i più deludenti nuovi acquisti. Spesso in panchina, quando in campo non decisivo e non incisivo. L'ex Bayer Leverkusen sembrava spaesato.
Le attenuanti, c'è da dire, non mancano: il turco era reduce da una squalifica che lo aveva tenuto lontano dai campi per sei mesi e soprattutto, ha fatto notare lui stesso, aveva difficoltà a comprendere le indicazioni dell'allenatore in quanto non conoscesse ancora la lingua e non avesse un interprete. Insomma, ha chiesto un po' di pazienza, con la promessa che le cose sarebbero cambiate. Ebbene, ormai sono passati due mesi e c'è da dire che un passo avanti c'è sicuramente stato e ieri se n'è avuta la prova.
Erano già diverse partite che Calhanoglu appariva in crescita. Con la Roma era stato schierato per la prima volta titolare in un big match e non aveva fatto male, salvo poi farsi espellere nel finale. Era rientrato domenica contro il Genoa, ma l'espulsione di Leonardo Bonucci aveva costretto Vincenzo Montella a sostituirlo a metà primo tempo. Sì, decisamente sfortunato. Hakan faceva così ancor più fatica a incidere e a dimostrare i progressi fatti.
Nel corso della conferenza stampa di vigilia del match contro il Chievo Verona, Montella si era però soffermato proprio su Calhanoglu. Si era capito che qualcosa stesse cambiando e che l'Aeroplanino fosse intenzionato a puntare forte su di lui. Così, ieri è partito ancora una volta titolare. Nel primo tempo, però, il numero 10 ha di nuovo deluso. La critica era già pronta a bocciarlo di nuovo. I progressi tanto attesi parevano non esserci. Pian piano, però, Calha ha preso ritmo, ha trovato lo spazio giusto, ha trovato la posizione. Nel secondo tempo è arrivato anche il gol e da lì in poi la sua partita è cambiata.
Calhanoglu è parso sbloccato, più spensierato, più tranquillo. Del resto, finora l'unico gol l'aveva siglato contro l'Austria Vienna in Europa League. Hakan è parso decisamente più a proprio agio nel sistema di gioco adottato da Montella ieri. Non a caso ha agito quasi da trequartista puro, in un 3-4-2-1 che tendeva a trasformarsi in un 4-2-3-1, esaltandone le qualità. Se Montella dovesse decidersi a proseguire su questa strada, Calhanoglu potrebbe rivelarsi un elemento fondamentale. La sua qualità è fuori discussione, perciò se messo in condizioni ottimali e se finalmente dovesse riprendersi, il Milan potrà giovare di un altro elemento importante. Che la stagione rossonera stia davvero iniziando?
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