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Milan “fragile e disordinato”: i rossoneri non sanno reagire

L'esultanza del Verona dopo un gol
Nella partita odierna contro il Verona, il Milan ha dimostrato ancora forti limiti caratteriali, soprattutto quando le cose non di mettono bene

Donato Bulfon

Tornano i fantasmi di Verona che, dopo le delusioni del 1973 e del 1990, torna a colpire il Milan, e lo fa con tre cazzotti in pieno volto, da far tramortire anche il più bravo dei pugili. Il Milan vista oggi al Bentegodi è il lontano parente di quella squadra abituata ai successi e a lottare per grandi obiettivi, cosa che, al momento, sembrano soltanto un lontano miraggio.

FRAGILITA' - Dopo il successo di San Siro di mercoledì scorso in Coppa Italia proprio contro gli scaligeri, il Milan arrivava a Verona come favorito, chiamato quindi alla vittoria e a continuare un processo di risalita appena iniziato. Ma, dopo un inizio promettente, con una buona occasione iniziale ed un possesso palla importante, i rossoneri si sono sciolti lentamente come un gelato al sole ed il Verona ha portato avanti la sua gara in maniera sapiente e convincente. Il contrario, cioè, di quello fatto dal Milan. I ragazzi di Gattuso sono apparsi ancora una volta fragili al primo schiaffo, incapaci di reagire ad un gol inaspettato degli avversari.

ATTEGGIAMENTO - Anche oggi, infatti, i rossoneri hanno dimostrato tutti i propri limiti, che sembravano essere in parte superati dopo le due vittorie tra campionato e TIM Cup. Una reazione disordinata, come ammesso dallo stesso tecnico milanista, che non ha portato grossi pericoli al portiere del Verona e che, invece, hanno aperto il fianco ai contropiedi veloci dei ragazzi di Pecchia. Atteggiamento e carattere, tipici di Gattuso, ancora non si sono visti in campo, se non soltanto nei primi minuti di gara, cancellati dopo il secondo gol dei padroni di casa. Molti i tiri, ma poca concretezza e tanto nervosismo in campo, come testimoniato dall'espulsione di Suso.

Milan, c'è ancora molto da lavorare se non da rifondare. Per l'ennesima volta.

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