- Calciomercato
- Redazione
archivio2017
Tornano i fantasmi di Verona che, dopo le delusioni del 1973 e del 1990, torna a colpire il Milan, e lo fa con tre cazzotti in pieno volto, da far tramortire anche il più bravo dei pugili. Il Milan vista oggi al Bentegodi è il lontano parente di quella squadra abituata ai successi e a lottare per grandi obiettivi, cosa che, al momento, sembrano soltanto un lontano miraggio.
FRAGILITA' - Dopo il successo di San Siro di mercoledì scorso in Coppa Italia proprio contro gli scaligeri, il Milan arrivava a Verona come favorito, chiamato quindi alla vittoria e a continuare un processo di risalita appena iniziato. Ma, dopo un inizio promettente, con una buona occasione iniziale ed un possesso palla importante, i rossoneri si sono sciolti lentamente come un gelato al sole ed il Verona ha portato avanti la sua gara in maniera sapiente e convincente. Il contrario, cioè, di quello fatto dal Milan. I ragazzi di Gattuso sono apparsi ancora una volta fragili al primo schiaffo, incapaci di reagire ad un gol inaspettato degli avversari.
ATTEGGIAMENTO - Anche oggi, infatti, i rossoneri hanno dimostrato tutti i propri limiti, che sembravano essere in parte superati dopo le due vittorie tra campionato e TIM Cup. Una reazione disordinata, come ammesso dallo stesso tecnico milanista, che non ha portato grossi pericoli al portiere del Verona e che, invece, hanno aperto il fianco ai contropiedi veloci dei ragazzi di Pecchia. Atteggiamento e carattere, tipici di Gattuso, ancora non si sono visti in campo, se non soltanto nei primi minuti di gara, cancellati dopo il secondo gol dei padroni di casa. Molti i tiri, ma poca concretezza e tanto nervosismo in campo, come testimoniato dall'espulsione di Suso.
Milan, c'è ancora molto da lavorare se non da rifondare. Per l'ennesima volta.
TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:
SEGUICI SU: /// /// /// ///
© RIPRODUZIONE RISERVATA