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Milan-Genoa, turnover nel destino: ma nulla è come prima

Paletta Simeone Genoa-Milan
Milan e Genoa tornano a sfidarsi a San Siro: i rossoneri costretti ad un robusto turnover, esattamente come cinque mesi fa. Il punto

Redazione

(di Enrico Maggioni), le società amiche Milan e Genoa tornano a sfidarsi in un match che, se per i rossoblu di mister Andrea Mandorlini ha un significato quasi esclusivamente statistico, per i ragazzi di Vincenzo Montella ha valenza fondamentale .

L’approccio alla gara con il Genoa, messo a confronto con quanto accadde un girone fa, trova similitudini e differenze: così come oggi, anche all’andata mister Montella operò un sostanziale turnover, ma allora la necessità impellente era di dare una sterzata ad un ambiente che il tecnico campano temeva troppo appagato dopo la splendida ed inaspettata vittoria sulla Juventus siglata da Manuel Locatelli.

Oggi il Milan che attende prova a mettersi alle spalle l’amara serata di venerdì scorso allo 'Juventus Stadium', sconfitto da un dubbio rigore fischiato….ai supplementari e si vede costretto a schierare le seconde linee, stavolta non per scelta ma per stretta necessità. Nell’incontro dello scorso ottobre i rossoneri rinunciarono inizialmente con piena consapevolezza, e forse con troppa leggerezza, ai due titolari della corsia destra, vale a dire Ignazio Abate e Suso, lasciati a riposo dopo l’impresa contro la Juventus, optando per la coppia formata da Andrea Poli e .

L’atteggiamento mentale sbagliato, un senso – evidente – di svuotamento dopo la vittoria contro i bianconeri ed interpreti fuori ruolo e fuori posto (con il giapponese particolarmente negativo) costarono al Milan una rovinosa sconfitta, che fu tuttavia subito derubricata a “incidente di percorso” e a passo falso utile per la crescita.

Stasera il Milan, oltre agli infortunati di lungo corso (Riccardo Montolivo e Giacomo Bonaventura) e di recente acquisizione (Suso, che all’andata giocò contro la sua ex squadra facendo aumentare i rimpianti per i 70 minuti passati in panchina), lamenta anche le assenze per squalifica , maturate nell’infuocata serata di Torino.

Ma se mister Montella ha dalla sua una discreta presenza di alternative nel pacchetto arretrato, sarà interessante vedere come se la caveranno l’inedito terzetto di centrocampo, con Andrea Bertolacci nell’originale ruolo di play basso affiancato dal , certamente in grado di abbinare quantità e qualità in mezzo al campo, e dal combattivo Jurai Kucka, e il nuovissimo trio offensivo.

All’andata Carlos Bacca cominciò la serie di partite abuliche che lo spinse sulla via del momentaneo declino: oggi al suo posto tocca a Gianluca Lapadula, cui Montella imputa la troppa generosità a discapito della necessaria lucidità sotto porta, affiancato da uno dei tanti ex di turno, quel Lucas Ocampos all’andata in panchina a fianco di mister Ivan Jurić, e soprattutto da , vero uomo copertina di questo Milan del girone di ritorno.

A Marassi Vincenzo Montella consegnò la fascia sinistra al talentuoso ma bizzarro e discontinuo M’baye Niang: ora è lo spagnolo Deulofeu, fresco di convocazione in nazionale e talento dalla potenzialità ancora non completamente espresse, a dover fare la differenza in un attacco che deve essere prolifico per spingere il Milan nella corsa all’Europa.

Se il turnover obbligato di stasera priva il Milan della spina dorsale Romagnoli-Sosa-Bacca, è tuttavia da considerare che, rispetto alle scelte un po' azzardate e dell’atteggiamento svogliato della gara di andata, il Milan si oggi si presenta con un gruppo di titolari allargato da . Il tecnico campano ha attinto a piene mani dalle seconde scelte in tempi recenti ed ha creato un gruppo che, come sottolineato ieri in conferenza stampa di presentazione, ha un’anima. Un gruppo finalmente consapevole di sé, che può affrontare il Genoa con rispetto e pazienza, per arrivare al successo così necessario per continuare a sperare nella volata all’Europa League.

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