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Ancora una prestazione deludente, ancora un Milan poco convincente. Ieri sera contro l'AEK Atene è andato in scena un match che è sembrato surreale, soprattutto considerando il paragone con ciò che diversi anni fa era successo in quello stesso stadio a dei giocatori in maglia bianca con lo stemma del Milan sul petto. Gli uomini di Vincenzo Montella hanno fornito una prestazione, l'ennessima, seriamente preoccupante. Nel primo tempo i greci, squadra decisamente modesta rispetto al Milan, ha surclassato la squadra meneghina. I dati dicono che il parziale dei tiri in porta era di 8 a 2. E quelli rossoneri tutti fuori. Incredibile. Il tutto diventa ancora più grave se si pensa a quante motivazioni ci potevano essere nel far bene.
Il problema di questa squadra, infatti, oltre che la tecnica, sembra essere la mentalità. Per l'ennesima volta è scesa in campo una squadra molle, incapace di imporsi sull'avversario e di condurre la partita. Eppure le motivazioni per aggredire subito il match da grande squadra c'erano tutte. In primis proprio la storia milanista. Si è parlato a lungo delle Champions League vinte ad Atene e di quelle gloriose squadre, ci si aspettava una reazione d'orgoglio da parte del Milan, così che si dimostrasse che questa squadra può tornare a competere in Europa. L'effetto è stato l'opposto. Per non parlare dei tantissimi tifosi presenti allo stadio, che hanno affrontato la trasferta per star vicino alla squadra e alcuni nel pre-partita hanno anche subito delle ferite da parte dei greci.
Ma mettendo da parte i sentimentalisimi, le motivazioni non mancano comunque. Questa squadra appena cinque giorni prima aveva perso contro la Juventus l'ennesima gara della stagione, giocando anche discretamente. Quella di ieri era un'occasione per mettere a tacere diverse voci, per dare una prova di forza. Il Milan è invece parso come un agnellino. Inoltre vincendo si poteva ottenere la qualificazione, che avrebe permesso di affrontare con più calma i prossimi impegni, concentrandosi sul campionato. Niente di tutto ciò.
La sensazione, dunque, è che il problema della squadra sia soprattutto mentale. Leonardo Bonucci e Riccardo Montolivo, i due "capitani" della squadra e tra i più positivi ieri sera, nel post partita non hanno mancato di sottolineare proprio questo: bisogna tirare fuori la personalità. Non è più accettabile vedere un Milan che scende in campo contro squadre decisamente inferiori e non riesca a tenere la palla tra i piedi.
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