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Impegnato in una corsa all’Europa League che si fa di domenica in domenica sempre più avvincente, il Milan di Vincenzo Montella sfata finalmente il tabù Mapei sconfiggendo l’ostico Sassuolo e mantenendo inalterata la distanza dai posti che consentono l’accesso all’Europa. Dopo le positive prove contro Lazio e Fiorentina, il Milan sceso a Reggio Emilia intende dare continuità alla serie positiva cercando la seconda vittoria consecutiva che in campionato manca da quasi tre mesi.
Nella conferenza stampa di ieri il tecnico campano aveva avvertito i suoi delle insidie della trasferta al Mapei, ma era stato altrettanto chiaro nel sottolineare la necessità di una inversione di tendenza nei risultati a Reggio Emilia. E l’atteggiamento dei rossoneri di oggi è proprio di chi vuole portare a casa i tre punti.
Il primo tempo è ricco di episodi contrastanti, ma il Milan gioca a viso aperto e vuole vincere: soffre, rischia di capitolare su rigore, ma ribatte colpo su colpo senza mollare mai e con il rigore conquistato da Andrea Bertolacci e finalizzato da Carlos Bacca, al gol in campionato cinquanta giorni dopo la rete al Cagliari di inizio gennaio, prova a spezza il ritmo degli avversari. Un Milan più di lotta che di governo, che nella ripresa abbassa il baricentro, come accaduto con la Fiorentina una settimana fa, senza tuttavia correre eccessivi rischi né cadere nella trappola delle provocazioni avanzate dagli isterici avversari odierni.
Stretti intorno all’ottimo Zapata, che ripaga ampiamente la fiducia e la stima di Montella, ed al positivo Sosa, sempre più a suo agio nel ruolo di regista e di vero coach in campo al servizio del compagni, i rossoneri mostrano la consueta grinta, si propongono con puntate offensive affidate al volitivo Bacca di oggi –ed al concreto Ocampos quando il colombiano lascia il campo – e sprecano – troppo - in contropiede con Fernandez Suso.
La sensazione è che Montella, conscio della carenzadi uomini in grado di abbinare quantità e qualità in mezzo al campo, privo della capacità di fare gioco di Riccardo Montolivo e Giacomo Bonaventura, con Manuel Locatelli fermo ai box per riordinare le idee dopo mesi di apnea agonistica, abbia deciso per un Milan pragmatico che cerchi di sfruttare al megliole peculiarità dei suoi validi esterni. A differenza di quanto accaduto nel recente passato, i rossoneri cercano di capitalizzare al meglio le occasioni dei primi tempi per poi cambiare atteggiamento tattico nella ripresa, concedendo il possesso palla agli avversari e puntando sulle qualità dei suoi trequartisti, Gerard Deulofoeu e Suso su tutti.
Ma è il cuore a fare la differenza, perché un simile atteggiamento di sacrificio prevede abnegazione e volontà da parte di tutti: e l’Aeroplanino, come successo anche oggi nel post partita, non perde occasione per esaltare le qualità del gruppo, lodandone lo spirito combattivo e la compattezza. Fulgidi ed ultimi esempi in ordine di tempo sono capitan Abate, fortemente deciso a rimanere in campo nonostante la botta all’occhio che lo rende inutilizzabile in difesa eschierato perciò da …”falso nueve” a fine gara, ed il solito Poli che, già più volte citato da Montella come esempio di attaccamento alla maglia ed entrato per dare fiato e gamba al centrocampo, si adatta a fare il terzino con buon costrutto.
E’ arduo il compito di mister Montella: alla vigilia dell’imminente “closing” che sancisce la fine della gloriosa era berlusconiana con l’ingresso dei copiosi capitali cinesi, Montella deve isolare i suoi ragazzi e lasciarli concentrati sulla volata per l’Europa League che vede il Milan ampiamente in corsa.
Enrico Maggioni
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