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Un'avversaria forte e collaudata, campione in carica ma quest'anno, per adesso, non in vetta alla classifica. I numeri, però, non devono ingannare, perché la Juve ha vinto 8 partite su 10 e ha già segnato 31 gol dopo il primo quarto di campionato. Una marcia da vertice, tornata veloce - dopo un breve stop - contro Udinese (6-2) e Spal (4-1).
ULTIMA SFIDA
Anche nella scorsa stagione Milan-Juve si giocò a fine ottobre e subito dopo la trasferta contro il Chievo a Verona. Il Diavolo superò la prova, confermano il secondo posto momentaneo in classifica, grazie a un gol-capolavoro di Locatelli che al 20' della ripresa sbloccò la gara. Stupendo il collo-esterno destro del giovane regista, letale a mirare l'incrocio dei pali e battere imparabilmente Buffon.
COSA SERVIRÀ PER BATTERE I BIANCONERI
Cosa servirà per battere i bianconeri? È la domanda più banale e indecifrabile possibile, ma corretta. Una cosa è certa: per vincere servirà una prestazione quasi perfetta di tutta la squadra. Il Milan, in passato, ha dimostrato di esaltarsi proprio nei big match, anche quelli in cui sulla carta parte sfavorito. I rossoneri hanno dato segnali di evidente ripresa contro il Chievo e scenderanno in campo senza paura: "Ci vorranno un'intensità e un'attenzione straordinaria", avvisa Fabio Bazzani.
LA FORMA E IL PUNTO DEBOLE DEI BIANCONERI
Probabilmente la Juve 2017/18 sta convincendo un po' meno rispetto al recente passato, continuando comunque a vincere quasi sempre le partite. La formazione di Allegri è a -3 dal Napoli capolista e, proprio dopo l'esame di San Siro, si contenderà un'ottima fetta di qualificazione agli ottavi di Champions League. Rimane una macchina che si conosce a memoria e che funziona, anche se in questo avvio ha palesato una certa fragilità in difesa. Sono 10 le reti incassate in Serie A, un piccolo allarme che al Diavolo deve dare più convinzione.
TATTICA
Un big-match del genere sfugge ad ogni pronostico. Non basta parlare di tattica, fondamentale per arginare meglio i principali pregi dell'avversario, attenzione soprattutto alla qualità dei singoli e agli episodi, che bisogna anche costruirsi. La Juve ha il vantaggio di avere principi di gioco consolidati, oltre alla capacità di cambiare spesso, anche a partita in corso, mantenendo un rendimento elevato ed efficace. Dybala è la prima - ma non l'unica - "freccia" da tenere d'occhio nel consolidato e dinamico 4-2-3-1 bianconero. Pochi riferimenti, tanta qualità: dall'esperienza di Buffon, Barzagli e Chiellini alle geometrie di Pjanic, fino alla grande tecnica in attacco.
ATTENZIONE A...
Gonzalo Higuaín è l'attaccante di riferimento per Massimiliano Allegri. È ad un gol di distanza da quota 100 reti in Serie A e l'argentino in questo inizio di stagione ha già fornito tre assist (in A), tanti quanti in tutto lo scorso campionato e uno in più della stagione 2015/16. Higuaín non segna contro il Milan in Serie A da maggio 2015: da allora quattro sfide senza reti per lui.
Paulo Dybala ha segnato tre gol su punizione diretta in questa stagione, più di chiunque altro tra campionato e coppe internazionali tra chi gioca nei top cinque campionati europei. Solo Dybala ha segnato più reti (quattro) da fuori area di Suso nel campionato in corso (tre). Il fantasista argentino, inoltre, ha realizzato quattro gol contro il Milan, uno solo di questi è arrivato allo stadio San Siro: nel novembre 2014 quando vestiva la maglia del Palermo.
Miralem Pjanic guida il centrocampo bianconero grazie alle sue grandi qualità tecniche. Insieme a Luis Alberto e Perisic, il bosniaco comanda la classifica degli assist in questo campionato (cinque).
Fonte: acmilan.com
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