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Milan, la nuova mediana: da Calhanoglu e Kessie

Redazione

Il nuovo Milan riparte dalla nuova mediana. I rossoneri si affidano agli ultimi arrivati, tra giocatori ancora da scoprire e alcune certezze.

Alla vigilia dell'esordio in campionato contro l'arcigno Crotone di mister Nicola, Vincenzo Montella, in attesa di poter affidare le chiavi della regia a Lucas Biglia, si gode il nuovo centrocampo in cui spiccano l'eccellente precampionato di Franck Kessié e la buona prestazione di Hakan Calhanoglu contro i macedoni dello Shkendjia

L'inedita mediana schierata giovedì sera, con Riccardo Montolivo uomo faro affiancato dall'ivoriano ex Atalanta e dal talento ex Bayer Leverkusen, ha stupito per qualità, iniziativa e corsa. Recuperato dal grave infortunio e, secondo le parole di Montella, paradossalmente rinfrancato dalla perdita della fascia di capitano, Montolivo ha egregiamente svolto il ruolo di guida per i due nuovi talenti del centrocampo rossonero, applauditi a più riprese dai quarantamila di San Siro.

Franck Kessié ha ancora una volta mostrato di essere l'indispensabile uomo ovunque del nuovo centrocampo milanista: la facilità di corsa, i poderosi recuperi palla e la capacità di far ripartire l'azione offensiva fanno dell'ivoriano il vero perno della mediana rossonera, capace di svolgere in modo egregio la doppia fase. Un investimento economico importantissimo (oltre 30 milioni di euro tra costo del cartellino e ingaggio annuale) che tuttavia promette ritorni importanti dal punto di vista tecnico: sul binario di destra, insieme con Conti e Suso, Frank si impone per forza nelle gambe e dedizione al sacrificio.

Un vero tank, come da soprannome guadagnatosi questa estate, sempre presente nelle gare di precampionato e già fedelissimo di Montella; Kessié dovrà difendere ed attaccare con analogo successo nell'imminente e delicata sfida di inizio campionato a Crotone.

Altrettanto amato dall'esigente popolo milanista, Hakan Calhanoglu, complice il problema muscolare di Giacomo Bonaventura, è destinato ad una maglia da titolare contro i pitagorici nell'esordio di campionato.

La partita di giovedì sera ne ha tuttavia evidenziato i limiti di condizione: il turco, partito con il freno a mano tirato alla ricerca della migliore posizione in campo, è cresciuto con il passare di minuti mostrando ottime qualità con la palla al piede, nonostante qualche errore al tiro o nella misura dei passaggi, e sacrificandosi in copertura - su una fascia, quella di sinistra, dove i meccanismi di intesa sono ancora da oliare - per poi uscire stremato ma applauditissimo dopo un'ora di gioco.

Per Calhanoglu è indispensabile trovare al più presto un'ottimale condizione atletica: una volta acquisito fiato, Montella potrà sfruttare la poliedricità del turco che in Germania ha giocato praticamente ovunque, da esterno nel 4-4-2, come trequartista nel 4-2-3-1 o perfino interno nel 4-3-3, il modulo preferito dal tecnico campano. E non a caso l'Aeroplanino sembra aver scelto per Hakan il ruolo di mezzala: eccellente nei calci da fermo, dribbling secco e poderoso tiro dalla distanza, il turco deve accumulare minutaggio e prendere confidenza nel gioco tra le linee per diventare pedina fondamentale nel nuovo Milan in divenire.

Solo il campionato potrà dare le giuste certezze sulle potenzialità dei nuovi protagonisti della mediana rossonera: l'attesa è spasmodica per vedere all'opera due ottimi talenti chiamati a rinverdire i fasti del centrocampo del Milan, da sempre abituato a uomini di classe e carattere.

Enrico Maggioni

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