La prima giornata di ritorno del campionato non cambia le abitudini del Milan di Vincenzo Montella. I rossoneri mettono ancora una volta il turbo nella ripresa e raddrizzano all’Olimpico di Torino, contro gli scatenati granata di Sinisa Mihajlovic, una partita che sembrava ampiamente compromessa.
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Milan, la qualificazione in Europa passa per la testa
Fa molto discutere l’atteggiamento del Milan nella prima frazione di gara: se un comportamento prudente è oramai prassi per i ragazzi di Montella, i quali solitamente studiano gli avversari per poi trovare nel secondo tempo le giuste contromisure ed affondare i colpi decisivi, ieri sera la squadra è parsa, a detta dello stesso tecnico campano, troppo molle.
La scarsa reattività mostrata nel primo tempo, ed ammessa da alcuni protagonisti rossoneri quali il pur positivo Andrea Bertolacci ed il rientrante Davide Calabria, di fronte ai granata caricati a mille dalle parole di Mihajlovic, ha lasciato il Milan in balia del Torino tanto da subire due reti in cinque minuti e rischiare il tracollo in occasione del rigore parato da Gianluigi Donnarumma.
L’accenno di risveglio di fine primo tempo e la solita ottima ripresa hanno consentito ai rossoneri di realizzare una splendida rimonta ottenendo un meritato pareggio e portando a + 11 il bottino dei punti conquistati nelle seconde frazioni di gioco.
I rossoneri dimostrano pertanto di avere le classiche sette vite: sono infatti ben sette le occasioni in questa stagione (gare di coppa comprese) in cui i rossoneri, in svantaggio o semplicemente raggiunti, hanno ribaltato la situazione ottenendo il pareggio (come successo ieri), o raggiungendo la vittoria (come successo con Sassuolo, Palermo, Empoli e Crotone in campionato e con Juventus a Doha e Torino in Coppa Italia).
I 37 punti sin qui conquistati, con una partita da recuperare e con un margine di + 5 punti rispetto alla passata stagione, rappresentano un gruzzolo spendibile per la corsa all’Europa League e, perché no, consentono di coltivare ancora il sogno-Champions.
Tuttavia, di fronte ad avversari sempre più determinati, in lotta per obiettivi più o meno strategici e con panchine più lunghe di quella rossonera, occorre che il Milan sfrutti maggiormente le prime frazioni per evitare eccessivi dispendi di energie fisiche e nervose.
Non è un caso che, logorati da rimonte spesso complicate, i rossoneri, sbilanciati e qualche volta troppo nervosi, accumulino ammonizioni ed espulsioni nei secondi tempi: ciò procura uno svantaggio immediato – squadra in inferiorità numerica – ed un danno non indifferente per le partite successive.
In proposito, l’espulsione di Alessio Romagnoli e l’ammonizione di Manuel Locatelli avvenute ieri sera priveranno il Milan della colonna centrale di difesa e centrocampo nella delicatissima sfida di sabato sera a San Siro contro il lanciatissimo Napoli di mister Sarri.
Occorre pertanto che l’atteggiamento appena sufficiente mantenuto nel primo tempo, ben sottolineato e stigmatizzato da Vincenzo Montella a fine gara, lasci il posto ad una maggiore determinazione e ad una più rapida lettura della gara da parte dei giocatori rossoneri.
E’ sull’approccio alla gare che deve ora lavorare l’Aeroplanino, provando ad inculcare ai suoi giovani la necessità di maggior attenzione e concretezza nei primi 45 minuti di gioco.
Enrico Maggioni
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