Dopo la sconfitta contro il Napoli sono giornate di riflessione dalle parti di Milanello. Il Milan, ancora una volta, ha giocato una buona partita contro una big, ma torna a casa con zero punti in classifica e tante domande sul proprio presente e futuro. Domande a cui prova a rispondere, questa mattina, "La Gazzetta dello Sport" che analizza il rendimento dei rossoneri nelle ultime settimane, soprattutto quando sono loro a dover far gioco. La "Rosea" sottolinea due dati importanti: da un lato il Milan è la terza squadra in Serie A per possesso palla, dopo Napoli e Juventus, un dato ammirevole, come è anche ammirevole aver chiuso al San Paolo con il 55% di possesso palla, contro il 45% concesso agli Azzurri di Maurizio Sarri.
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Milan lento e senza idee: l’attacco non punge come dovrebbe
Dall'altro lato, però, i rossoneri non sono mai riusciti a mettere la testa nell'area di rigore avversaria nei primi 45 minuti e non è la prima volta che succede in stagione (AEK Atene - Milan il precedente) sintomo che qualcosa, negli schemi offensivi di Montella e nel rendimento dei singoli non funziona. Suso a parte, molti giocatori stanno rendendo meno di quanto potrebbero e dovrebbero, si pensi a Kalinic e André Silva, i due attaccanti comprati in estate o a Calhanoglu e Bonaventura, che a sprazzi di talento abbinano prestazioni difficili da commentare, oppure a Kessiè, spentosi dopo un inizio di campionato promettente. Ci sono poi le scelte del tecnico, che propone un giropalla preciso, ma molto lento e spesso fine a sé stesso, con pochi, pochissimi palloni destinati agli attaccanti, spesso fin troppo isolati. Basti pensare a Kalinic, che sabato sera ha toccato solamente 39 palloni, dall'altra parte Insigne lo ha quasi doppiato, con 64 tocchi.
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