Quando, nel giugno dello scorso anno, Adriano Galliani mise sotto contratto, per due stagioni, Vincenzo Montella, quest'ultimo pensava di poter avere a disposizione un budget illimitato per fare mercato e la possibilità di poter rilanciare il Milan a grandissimi livelli seguendo la sua filosofia di gioco, contraddistinta, da sempre, dal possesso palla e dalla vocazione offensiva.
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Milan, Montella vuole garanzie per restare
Poi, il fallimento della trattativa tra Fininvest e la cordata cinese rappresentata, all'epoca, da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, ed i conseguenti, nuovi negoziati con Sino-Europe Sports, fecero capire sin da subito come Montella si sarebbe dovuto arrangiare con quanto avesse passato il convento. Con una campagna acquisti, poi, fatta di prestiti, arrivi a sorpresa (Gustavo Gómez) o ritenuti troppo onerosi (José Sosa), l'Aeroplanino ha tenuto per mesi il Milan addirittura in zona Champions, prima di arrendersi alla sfortuna ed ad una serie interminabile di calciatori messi fuori causa da problemi di natura fisica.
Ora, in un clima di totale incertezza sul closing per il definitivo passaggio di proprietà del Milan da Fininvest a SES, Montella, che ha risollevato i rossoneri dopo un periodo difficile tra gennaio e febbraio, riportandoli ai margini della qualificazione in Europa League e con un calendario in discesa, secondo quanto riportato oggi dal 'Corriere dello Sport – Stadio' chiede garanzie per il futuro. Il tecnico segue con grande interesse l'evolversi della situazione societaria, e per il quotidiano romano, non si sentirebbe molto tutelato in vista della prossima stagione, l'ultima che lo lega al club di Via Aldo Rossi.
Come noto, infatti, Montella non vanta rapporti propriamente idilliaci con il Presidente Silvio Berlusconi e, nel caso in cui restasse il Cavaliere al comando del Milan, per l'ex allenatore di Roma, Catania, Fiorentina e Sampdoria potrebbe prefigurarsi una stagione difficile, sempre in bilico, e con la costante preoccupazione di dover compiacere le volontà presidenziali. Per restare convinto alla guida del Milan qualora si verificasse questa ipotesi, per il 'CorSport' Montella chiederebbe null'altro che il pieno consenso ed appoggio di Berlusconi, al fine di rilanciare un Milan, in grande stile, in Europa League.
Se, invece, il Milan dovesse essere ceduto a SES, Montella avrebbe perplessità finanche maggiori: Yonghong Li, infatti, sta incontrando oggettive difficoltà ad esportare dalla Cina anche le più piccole somme, e Montella vorrebbe vederci chiaro. Nel caso in cui il progetto cinese non gli andasse a genio, potrebbe anche decidere di congedarsi dal Milan. Ed i tifosi tremano: sì, perché molti dei rinnovi di contratto in casa rossonera, e tante conferme dai prestiti, dipendono anche e soprattutto dalla sua conferma in panchina.
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