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Milan-Palermo: 3 partite da ricordare

Mariano Messinese

Domenica a San Siro si affrontano Milan e Palermo. Ripercorriamo insieme tre sfide simboliche tra rossoneri e rosanero. Scorri le schede per scoprirle.

INTRO

Il pareggio con il Pescara ha lasciato l'amaro in bocca. Poteva essere l'occasione per superare l'Inter, beffata dalla Samp nel monday night. Invece il Milan si trova ancora alle spalle dei cugini: a una lunghezza di distanza e con 7 finali da giocare più la finalissima, ovvero il Derby. Un altro passo potrebbe condannare i rossoneri all'ennesima stagione anonima con la prospettiva di vedere la prossima Europa League sul divano di casa. Per questo motivo, il Milan deve alzare il ritmo di marcia già da domenica prossima. Di fronte avrà il Palermo: avversario alla portata e con un piede e mezzo in B. Ma occhio alla tradizione: in passato i rosanero hanno spesso scombinato i piani rossoneri.

PALOMBELLA ROSSONERA

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Nel campionato 2005-2006 il Milan parte a singhiozzo: 4 punti in 3 partite. Poi i rossoneri si riprendono con 4 vittorie consecutive prima della gara contro il Palermo, sorpresa dell'ultima stagione. La gara è bella e si gioca a ritmi alti, ma si mette male per la squadra di Ancelotti: prima Santana colpisce una traversa clamorosa, poi l'airone Caracciolo, ex stopper nella primavera rossonera, porta avanti i suoi. Kakà e compagni attaccano a testa bassa, ma Santoni, in omaggio al suo cognome, "miracoleggia" in porta e sbarra la strada a Inzaghi e Gilardino. Se gli attaccanti non segnano, tocca a Gattuso riequilibrare il match: ringhio si gira dal limite e scavalca con una palombella beffarda il portiere rosanero. Gol spettacolare e esultanza liberatoria del centrocampista che si fa 60m di campo per esultare sotto la curva milanista. Del resto segnare non è il suo mestiere e questo è solo il terzo gol in 175 presenze in campionato. È una rete comunque fondamentale perchè spiana la strada alla rimonta che si concretizza nella ripresa con il colpo di testa di SuperPippo. Il Milan vince 2-1 e bracca la Juve.

LA SICILIA IN TESTA

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La prima vittoria a San Siro non si scorda più. Soprattutto se vale la vetta della classifica. Nel 2006-2007 il Palermo ingrana la quinta con 5 vittorie consecutive. Il Milan stenta anche perchè è falcidiato dalla penalizzazione per i fatti di Calciopoli. Tuttavia la partita con i siciliani può essere l'occasione giusta per il rilancio. Ma le cose vanno diversamente: dopo un primo tempo equilibrato, Bresciano brucia Nesta in velocità, batte Dida e sfoggia la solita esultanza marmorea. Il Milan non reagisce e Simplicio colpisce il palo. A questo punto Kakà sveglia i suoi con un ceffone che si stampa sul palo. Pirlo battezza invece l'incrocio opposto. Il Palermo non si spaventa e raddoppia con il tap-in vincente di Amauri dopo un mezzo miracolo di Dida. I rosanero vincono e agganciano l'Inter in testa: tra i vicoli della Kalsa la parola scudetto non è più una bestemmia.

PRIMA DEL DISASTRO

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Milan-Palermo 2004-2005: ovvero la partita che consegna lo scudetto alla Juventus. I rossoneri sono a -5 dalla capolista a 2 giornate dal termine. Devono vincere per mantenere accesa la fiammella della speranza. Ma non è facile, anche perchè 5 giorni dopo c'è la finale di Champions a Istanbul che vale una stagione intera. Ancelotti vara allora un turn-over amplissimo, un mix di giovani e "vecchietti": dentro Marzorati e Costacurta, Simic e persino Dhorasoo. Fuori Kakà, Pirlo, Nesta, Maldini e Shevchenko. Nonostante la formazione sperimentale il Milan domina: alla fine del primo tempo i rossoneri sono avanti 3-1, grazie alla doppietta di Serginho e alla rete di Crespo, dopo l'autorete di Costacurta che aveva permesso al Palermo di pareggiare. Il Milan controlla il match anche nella ripresa, ma nell'ultimo quarto d'ora stacca la spina: Toni accorcia le distanze su rigore e Barone pareggia due minuti dopo. Finisce 3-3 ed è un risultato che fa male. Ma il 3-3 del 25 maggio farà ancora più male.

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