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Milan, possibile socio in arrivo per Yonghong Li

Yonghong Li Milan
Negli ambienti finanziari londinesi si parla di un gruppo arabo pronto ad affiancare, forse a sostituire, Yonghong Li alla guida del Milan

Daniele Triolo

Gli ultimi mesi, per il Milan, sono stati piuttosto complicati e non soltanto per le difficoltà che la squadra rossonera, con Vincenzo Montella prima e con Gennaro Gattuso ieri, ha manifestato e sta palesando sul terreno di gioco, bensì anche e soprattutto sotto il punto di vista della gestione societaria.

Sono molte, infatti, e sempre più insistenti, le voci negative sull'attuale proprietà cinese del club di Via Aldo Rossi, presa di mira da inchieste della stampa statunitense, spagnola e, per ultimo, persino da . Inoltre, in casa Milan, continuano e tenere banco anche tutte le questioni relative al e lo stato della trattativa per il rifinanziamento del debito milionario che la Rossoneri Sport Investments Luxembourg ha nei confronti del fondo di investimenti a stelle e strisce Elliott Management Corporation.

Secondo quanto riportato questa mattina dal quotidiano 'Repubblica', però, sarebbero sorte, in queste ore, novità importanti per quanto concerne un possibile ingresso di un socio che affianchi Yonghong Li, proprietario e Presidente del Milan, azionista di maggioranza del club rossonero o che, addirittura, possa sostituirlo del tutto prendendone il posto: negli ambienti finanziari londinesi, infatti, starebbe prendendo quota un'indiscrezione che vorrebbe un gruppo arabo interessato ad entrare nel Milan.

Particolare attenzione, poi, 'Repubblica' la rivolge alla questione stadio. Infatti viene anche riportata l'indiscrezione secondo cui una multinazionale dell'edilizia e delle infrastrutture, con sede negli Stati Uniti, sarebbe pronta ad inserirsi nell’eventuale cambio di proprietà, con il progetto di costruire il nuovo impianto del Milan. In questo senso, negli ultimi giorni, ricordiamo come la società rossonera abbia avviato una discussione preliminare con il Comune di Milano per capire che se ci sia l’effettiva possibilità di avere uno stadio tutto suo.

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