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Milan, quanto sei cambiato: dai giorni del Condor a Mirabelli-Fassone

Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli
Nelle ultime stagioni il Milan aveva abituato i propri tifosi a fare le proprie operazioni di mercato principalmente negli ultimi giorni di mercato. Ora la storia è cambiata

Donato Bulfon

La musica è cambiata. Niente più colpi last-minute ma programmazione e acquisti ragionati nel tempo. E' questa la nuova idea di mercato del Milan, che con il duo Fassone-Mirabelli ha cambiato un po' le carte in tavola rispetto agli ultimi anni di gestione Galliani.

Quelli che infatti erano diventati i famosi giorni del Condor, con l'ormai ex amministratore delegato del Milan che sondava il mercato alla ricerca di occasioni e giocatori in esubero. Qualche volta era andata bene, altre male o meno bene. Il cambio di tendenza è quindi palese: lo stesso Mirabelli ha sottolineato come sia fondamentale consegnare a Montella una squadra già pronta per i primi di luglio.

Quello di quest'anno, quindi, è stato un mercato diverso dagli altri, tanto che qualche tifoso nostalgico delle operazioni del Condor, ha sollevato qualche "ma" per una rosa che poteva essere completata con almeno un centrocampista un più. D'altronde, però, nonostante le tante operazioni di fine mercato degli ultimi anni, gli ultimi veri colpi delle ultime ore possono essere considerati gli arrivi in rossonero di Zlatan Ibrahimovic e Robinho nel 2010, e quello di Giacomo Bonaventura nel 2014.

Nel 2011, per soli 500mila euro, arrivò a Milanello Antonio Nocerino che, dopo un'ottima prima stagione, non è riuscito più a ripetere le prestazioni dell'esordio in rossonero. Nel 2012 il colpo del Condor fu Bojan Krkic, che non lasciò tracce nella sue esperienza milanista. L'anno successivo è stata la volta del ritorno di Kakà, ma il Milan del 2013 non era "quel" Milan che fino al 2007 dominava in Italia ed Europa e anche il brasiliano non è riuscito più a tornare ai "suoi" livelli. Nel 2015, l'obiettivo del Condor era Jonathan Biabiany, ma i problemi fisici del giocatore hanno poi fatto virare le attenzioni su Jack Bonaventura, preso da Galliani per "soli" 7 milioni di euro nelle ore finali del calciomercato, su suggerimento di Pierpaolo Marino. Un giocatore che poi sarebbe diventato fondamentale per il Milan di oggi. Gli ultimi due anni hanno visto arrivare, nelle ultime ore di mercato, Mario Balotelli, per un ritorno che non ha avuto un esito felice, e Mati Fernandez, per il quale si è rischiato di litigare con la Fiorentina che era già d'accordo con il Cagliari, e che sul campo ha fatto vedere davvero poco.

In definitiva, quindi, tutte operazioni difficili e concluse sull'orlo del gong del mercato. Ora la musica è cambiata: il Milan progetta, studia, gira gli stadi e l'Europa per conoscere bene gli uomini prima che i giocatori, cercando di anticipare la concorrenza ma anche lottare con essa quando necessario. Non comprare tanto per farlo, ma credere e coltivare un progetto. E già si pensa a gennaio...

 

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