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In estate Massimiliano Mirabelli ha ricostruito il Milan quasi da zero. Un intervento necessario, per certi versi doveroso vista la qualità media della rosa dello scorso e soprattutto in mezzo al campo ha dato via a una vera e propria rivoluzione, culminata poi con la decisione presa da Vincenzo Montella di passare a un centrocampo a cinque. Per gli esterni sono arrivati Andrea Conti, fuori per un infortunio serissimo e Ricardo Rodriguez, giocatori ideali per questo modulo e che garantiscono quantità e qualità. In mezzo, poi, è stata colmata una lacuna ormai cronica nelle ultime stagioni del Milan, è arrivato un regista e che regista: Lucas Biglia, titolare nell'Argentina e faro nella Lazio. Al suo fianco ecco Frank Kessié, strappato all'Atalanta (bruciando la Roma) per 28 milioni di euro. Poi una serie di altri giocatori importanti, pensiamo ad esempio a Calhanoglu, senza dimenticare il tuttofare Bonaventura, uno dei pochi reduci della scorsa stagione.
Sulla carta, insomma, c'era tutto per un grande Milan in mediana, ma come spesso accade nella vita, desideri e realtà non coincidono e per ora, in mezzo al campo, sono più i dubbi che le certezze. Quest'ultime sono sostanzialmente due: Biglia e Kessié. Nonostante non sia al top della condizione e non sia ancora calato negli schemi di Montella l'ex Lazio è fondamentale per i rossoneri che, con lui in campo, fanno girare la palla in maniera più veloce e soprattutto efficace. Altrettanto importante, se non di più, Kessiè, vero e proprio motore della mediana rossonera. Non è un caso, quindi, che Montella non abbia mai rinunciato a lui e che in stagione l'ex Atalanta sia già arrivato a 1000 minuti giocati, troppi. Kessiè inizia ad esser stanco e nelle ultime uscite si è visto, eccome. Purtroppo, al momento, un suo sostituto in rosa non c'è e in estate non si è voluto prendere un suo vice, così come non si è voluta prendere una mezz'ala sinistra, vero e proprio buco in questo Milan. Nelle ultime uscite, Montella ha schierato in quella posizione Hakan Calhanoglu, ma il turco, reduce da una lunghissima squalifica, non ha le caratteristiche tecniche e tattiche per dar tutto in quel ruolo e Bonaventura, non ancora al top della condizione, fatica a fare l'interno in un centrocampo a cinque.
In tutto questo, infine, non si possono dimenticare Locatelli e Montolivo. Entrambi hanno perso posizioni nelle gerarchie di Montella, dal primo ci si aspettava una crescita più veloce a tutti i livelli dopo le cose belle, se non bellissime, fatte vedere la scorsa stagione mentre l'ex capitano continua a risentire di tanti, troppi, infortuni che non gli permettono di trovare la giusta continuità, anche nel ruolo di mezz'ala. A Montella trovare una soluzione, ma il tempo corre e le occasioni per il tecnico campano sono sempre di meno, una sconfitta nel derby potrebbe essere fatale, ma se anche dovesse passare indenne quella prova al Milan serve un gioco e anche piuttosto in fretta.
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