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Il Milan di VincenzoMontella termina il girone di andata con 36 punti all’attivo – con una media Champions di due punti a partita, considerata la gara da recuperare con il Bologna - e lo fa così come lo aveva iniziato, vale a dire con una tanto sofferta quanto meritata vittoria casalinga contro un avversario ostico e determinato.
Ma se contro il Torino, alla gara di esordio, i rossoneri avevano chiuso in vantaggio la prima frazione di gara, per poi consolidare il risultato a metà tempo, nella gara contro il Cagliari di domenica sera il Milan ha replicato quello che è stato il leitmotiv del girone di andata: primo tempo soft e secondo tempo all’arrembaggio, con gol vittoria finale a suggellare prestazioni di carattere e spessore tecnico.
La seconda frazione di gara, rispetto a quanto maturato durante i primi tempi, porta in dote ben 10 punti in più in classifica: se i match finissero al 45’, il Milan avrebbe solamente 26 punti in classifica, senza più alcuna ambizione di qualificazione alle coppe europee e – immaginiamo – con conseguenze devastanti sull’umore di spogliatoio e tifoseria.
Ma il quadro è fortunatamente molto diverso. Montella ha lavorato, come spesso ama ripetere, su mente e corpo, e i risultati si vedono.
La squadra ci crede sempre e, dopo un primo tempo di studio, sfoggia nella ripresa personalità e carattere offrendo prestazioni di assoluto livello. Quanto accaduto nei secondi tempi contro Sassuolo e Juventus dimostra chiaramente come i rossoneri siano consapevoli dei propri mezzi e abbiano finalmente messo da parte timori reverenziali.
Ma se la mente funziona, anche il corpo risponde. La capacità di superare alla distanza gli avversari è sintomo di ottima salute fisica: il Milan ha messo a segno ben 20 delle 28 reti complessive durante tutto l’arco della ripresa e ciò testimonia la capacità di rendere in maniera costante per tutti i secondi 45 minuti.
Si può notare che ad un maggior numero di gol fatti nella ripresa corrisponda un incremento di gol subiti: questa maggiore propensione offensiva è frutto della capacità di Vincenzo Montella di saper leggere l’andamento delle gare e saper di conseguenza azzeccare la mossa che può risolvere una situazione di stallo.
L’arguto tecnico campano ha infatti impiegato spesso nella ripresa Gianluca Lapadula come grimaldello per scardinare le difese avversarie al posto dello spento Bacca, mantenendo inalterato lo scacchiere tattico; nella gara di domenica contro il Cagliari, Montella si è invece confermato tecnico duttile lanciando Lapadula al fianco del colombiano e ottenendo, grazie al gol che i due bomber hanno costruito insieme e con uno schieramento tattico inedito, l'ennesimo successo alla distanza.
E per proseguire con questa capacità di gioco e risultati, tanto cara a Montella, sarebbe importante intervenire sul mercato regalando al tecnico qualche risorsa di qualità per garantire un turn-over all’altezza.
Enrico Maggioni
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