Non solo Nikola Kalinic e il Milan, ieri a San Siro c'è stata un'altra protagonista: la tecnologia, che è dovuta intervenire addirittura tre volte. Interventi chirurgici, perché in tutti e tre i casi si parla di centimetri, se non di millimetri. Il primo è il gol annullato per fuorigioco a Kevin Lasagna, che aveva il ginocchio oltre l'ultimo difensore del Milan. Impossibile da vedere per il guardalinee, il VAR lo ha corretto immediatamente. Poi è stata la volta della Gol Line, che ha negato la gioia del primo gol rossonero a Leonardo Bonucci: la palla era più dentro che no, ma deve superare completamente la linea. Infine sempre il VAR ha negato la gioia della tripletta a Kalinic, fermato per una punta del piede oltre. Qualche tifoso non è convinto del fatto che un gol possa essere annullato per così poco, ma dovrà farci l'abitudine: il VAR serve anche a questo. Almeno finchè non cambierà la regola, tornando a quella che prevedeva ci fosse "luce" tra il difensore e l'attaccante.
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Milan-Udinese, la tecnologia è grande protagonista
Del resto l'occhio di falco dà o non dà un gol anche per un solo millimetro, quindi il VAR è giusto che continui a fare lo stesso. La differenza è che sulla porta la linea è evidente, mentre in occasione dei fuorigioco bisogna creare una griglia immaginaria, che comunque consente chiaramente di vedere se la posizione è o no regolare. Il fuorigioco o c'è o non c'è. Dopo il pasticcio di Bologna-Torino, in cui è stata tolta una rete ai granata per fuorigioco che non c'era, gli assistenti stanno cercando di lasciar correre in queste circostanza dubbie, così da essere eventualmente corretti dopo. Insomma, il VAR ieri ancora una volta è stato impeccabile. Tre interventi chirurgici perfettamente riusciti.
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