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Milan-UEFA, il ‘Piano B’: tagli ai costi e cessione dei big

Gianluigi Donnarumma in Chievo-Milan, foto @acmilan
Nel caso in cui il Milan fallisse l'approdo alla Champions League, sarebbe costretto ad operare come mai avrebbe voluto: il punto

Daniele Triolo

Secondo quanto riportato dall'edizione odierna di 'Repubblica', oggi, alla UEFA, per il Milan, impegnato con una delegazione guidata dall'amministratore delegato Marco Fassone nella presentazione del '' per il rientro delle spese, butterà male. Questo perché, nella documentazione, è previsto anche il 'Piano B' ovvero quello che prevede la mancata partecipazione della squadra rossonera all'edizione 2018-2019 della Champions League, con tutte le conseguenze negative del caso.

Nel 'voluntary agreement', ha specificato 'Repubblica', si parla, infatti, di tagli ai costi in caso il Milan non partecipi alla Champions League, di mancati introiti da altri ricavi e la via sarebbe praticamente obbligata: “Cedere pezzi pregiati – si legge -, Jesús Suso e Gianluigi Donnarumma in primis”. “È un piano che nel club definiscono “sobrio” e redatto tenendo conto di tutte le variabili negative possibili – ancora 'Repubblica' -. Bisognerà vedere come la UEFA valuterà il piano e anche la figura di Yonghong Li, il Presidente milanista finora piuttosto misterioso (eufemismo). Non è il periodo migliore per avvicinarsi a Nyon, in un momento di venti politici ostili: la UEFA analizzerà le posizioni di Milan e PSG, e si sa che mezza Europa è contro le spese pazze del club parigino”.

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