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Mirabelli, il nuovo Milan passa da lui

Stefano Bressi

Mirabelli è già al lavoro frenetico per costruire il nuovo Milan, dopo la gavetta e l'esperienza tra Calabria e Inter. Oggi il Milan gioca nella sua terra.
01:02 min

Non ha perso tempo, Massimiliano Mirabelli. Il nuovo direttore sportivo rossonero ha subito infiammato il mercato, mettendo nel mirino diversi giocatori. Sulla lista anche qualche "promesso" ad altri club, come Franck Kessiè, che sembrava destinato alla Roma, o Lorenzo Pellegrini, che piace alla Juventus. Non solo, perché la sua presenza a Milanello è costante. Vincenzo Montella, forse, non apprezza del tutto visto che ha sottolineato come si parli troppo di mercato e poco di campo. I progetti di Mirabelli, però, sono numerosi.

La sua ascesa, in quindici giorni, è straordinaria. Marco Fassone lo ha preferito a Paolo Maldini. L'amministratore delegato rossonero lo aveva già scovato ai tempi dell'Inter, per assegnargli il ruolo di capo osservatore. Si è formato in Calabria, dove è cresciuto nella provincia di Cosenza.

Al Milan ci è arrivato, sembra, quasi per caso. Pare che Fassone abbia contattato Piero Ausilio e che fosse presente anche Mirabelli, il quale ha invitato a Saronno l'a.d. rossonero, convincendolo di poter puntare su di lui, mettendo in mostra una carriera di successi in periferia. Da dirigente (San Calogero, Acri, Rossanese, Rende, Cosenza, Sunderland, Nocerina, Ternana), ha vinto 6 campionati tra Serie D, Eccellenza, Lega Pro e Promozione. All'Inter ha suggerito Jeison Murillo, Ivan Perisic, Gabigol e Marcelo Brozovic. Aveva bocciato, invece, Geoffrey Kondogbia. Le illazioni sulle vittorie vengono derubricate a invidia, scrive La Repubblica, mentre qualche piccolo incidente di percorso c'è stato. Nel 2011 è stato inibito per 4 mesi, con multa e penalizzazione al Cosenza, per contratto irregolare a Fabio Ceccarelli. Con lui il Cosenza è anche fallito. Infine Pietro Iannazzo, boss di Sambiase condannato a 14 anni e 8 mesi, in due intercettazioni esibisce familiarità con "Massimo". Nicola Gratteri, baluardo dell'antimafia, però garantisce che "la 'ndrangheta col pallone si fa pubblicità: i boss acquistano le squadre per acquisire popolarità".

Adesso, comunque, c'è il Milan. I tifosi si aspettano tanto, si aspettano un mercato da Champions League. A disposizione ci sono 123 milioni, dichiarati da Fassone, che nel cda ha doppio potere rispetto al presidente Yonghong Li. Han Li non si fa vedere e tiene continuamente riunioni commerciali in Cina. Per ora il nuovo Milan, più che cinese, sembra calabrese, con la presenza anche di Giuseppe Mangiarano, che segue Mirabelli da sempre. La Primavera potrebbe essere assegnata a un altro calabrese: Benito Carbone. Mangiarano è anche ex Crotone, campo su cui oggi il Milan si gioca molto del proprio futuro. Manca solo un gol di Davide Calabria.

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