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Montella, basta alibi: questo Milan soddisfa soltanto il tecnico

Vincenzo Montella Crotone-Milan
Il Milan di Vincenzo Montella è apparso in calo, visto gli ultimi risultati, ma il tecnico campano difende la sua squadra in vista delle ultime gare

Redazione

Cresce l’amarezza tra il popolo rossonero, costretto a fare i conti con il magro bottino di soli 8 punti su 15 disponibili racimolati dai ragazzi di Vincenzo Montella nel girone di ritorno contro Genoa, Empoli, Crotone, Palermo e Pescara, vale a dire le ultime cinque del campionato. Eppure, così come accaduto domenica scorsa nel post-partita dell’inopinata sconfitta contro l’Empoli, l’Aeroplanino analizza soddisfatto la sfida di Crotone e rema contro corrente, elogiando il gruppo e rilevandone i meriti nella deludente gara di ieri. Montella manifesta la delusione per il risultato e rileva come la squadra possa e debba fare di più a livello tecnico: sono questi gli unici rilievi mossi ai suoi ragazzi, le cui qualità caratteriali vengono invece pubblicamente lodate. Il Milan visto ieri allo Scida ha ancora una volta mostrato lacune tecniche e di personalità piuttosto evidenti: nonostante le buone intenzioni espresse circa la necessità di approcciare le gare concentrati e motivati, i rossoneri sono rimasti a lungo in balia dell’aggressività dei calabresi, incapaci per oltre mezz'ora di imbastire azioni degne di tal nome e giocando costantemente sotto ritmo. Eppure sembra che Montella avesse ampiamente previsto tutte le difficoltà: “Siamo cresciuti nella ripresa quando la loro aggressività è venuta meno” evidenza il tecnico campano, che concede ai suoi il merito di averci sempre creduto dimostrandosi vivi e lottando sino alla fine. Una bella attestazione di stima per un gruppo che, sottolinea l’Aeroplanino a fine gara, “è cresciuto esponenzialmente a livello mentale” ed è sempre affamato di risultati.

L’impressione che se ne ricava tuttavia è che Montella, del quale va elogiata la capacità di mantenere i nervi saldi nei momenti più bui, sia assolutamente conscio della carenze della squadra tanto a livello tecnico (“Bisogna esser decisivi negli ultimi metri, siamo poco risolutivi e ci stiamo lavorando” è il refrain ripetuto a tutti i media a fine gara) quanto a personalità. Le assenze di uomini di esperienza come Ignazio Abate e Jack Bonaventura, due splendidi protagonisti della prima parte della stagione, oltre che di Riccardo Montolivo, certamente abile nel fare da parafulmine nei periodi di crisi, hanno privato il gruppo di uomini di personalità a cui affidarsi: Montella lo sa ed il ricorso a giocatori navigati come Zapata e Sosa serve necessariamente a creare dei riferimenti in campo e fuori. Consapevole della cronica incapacità dei suoi di creare gioco ed esaltandone invece le virtù combattive, Montella saluta con soddisfazione la fine del mini ciclo solo in apparenza abbordabile e, sollevando qualche ironia, ammette serissimo che "ora arrivano le partite facili”. Certe gare, sostiene Montella, si preparano da sole per recupero di concentrazione e aspetti motivazionali: Roma ed Atalanta, che non hanno ancora raggiunto i propri obiettivi, lasceranno certamente più spazi al Milan che potrà cercare il gioco di rimessa tanto congeniale ad una squadra povera di leader in mezzo al campo. A quattro giornate dalla fine del campionato tocca a Montella l’ingrato compito di condurre il Milan nel sicuro approdo dell’Europa League: scottati di recente da troppi deludenti finali di campionato, i tifosi non vogliono più alibi bensì uomini che possano onorare sempre la maglia rossonera e raggiungere la qualificazione europa, traguardo minimo per una società che si definisce ambiziosa.

Enrico Maggioni

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