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Come viene sottolineato dalla Gazzetta dello Sport, dopo la sconfitta dello scorso settembre contro la Lazio, Vincenzo Montella ha deciso di dare una svolta al suo Milan, passando alla difesa a quattro alla difesa a tre, ma in realtà, da quel momento, l'unica cosa costante è stato il cambiamento, non solo da una partita all'altra, ma anche addirittura all'interno della gara stessa.
ORIGINE - L'obiettivo della società rossonera era sicuramente quello di regalare al tecnico una rosa camaleontica, in grado dunque di essere duttile e di passare da un sistema di gioco all'altro. Se infatti consideriamo i nuovi acquisti, Ricardo Rodriguez può giocare tranquillamente da terzino e da centrale, Borini può giocare da attaccante centrale e da esterno, e Calhanoglu può essere schierato sia a centrocampo e sia in attacco. Insomma, è evidente che il piano fosse quello, ma in realtà tutto questo si sta rivelando un'arma a doppio taglio, visto che Montella continua a cambiare e non è facile riconoscere l'identità di gioco dei rossoneri. A Napoli Borini è stato schierato come terzino destro in fase di non possesso, Bonaventura larghissimo a sinistra e Locatelli addirittura trequartista. L'unica costante dunque, oltre al cambiamento, sembra essere l'idea dell'allenatore rossonero di sfruttare il possesso palla, cosa peraltro riuscita nella gara del San Paolo contro il Napoli.
SINGOLI - Fabio Borini è sicuramente l'emblema di tutto questo. Ha iniziato da attaccate a sinistra, si è adattato come esterno in un centrocampo a cinque, e a Napoli, come detto, ha svolto addirittura il ruolo di terzino destro. Anche Ricardo Rodriguez si sta alternando spesso nel ruolo di difensore centrale e nel ruolo di esterno, anche se le ultime due partite le ha viste dalla panchina, mentre Calhanoglu e Bonaventura prima hanno iniziato come mezzale e poi si sono spostati rispettivamente nel ruolo di trequartista e di esterno sinistro. Infine, concludiamo con Suso e Romagnoli: il primo è stato provato sia come trequartista e sia come seconda punta (con risultati molto modesti), mentre il secondo è stato provato praticamente in tutte le posizioni della difesa. Insomma, Montella ha provato di tutto, ma la quadra ancora deve essere trovata...
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