La pesante sconfitta rimediata domenica pomeriggio all’Olimpico contro la coriacea Lazio di mister Inzaghi impone allo staff tecnico milanista una urgente e profonda riflessione. Benché ancora alla ricerca di un’ identità di gioco e di squadra, come ammesso da Vincenzo Montella a fine gara, il Milan non può accettare a cuor leggero un simile passivo e deve preoccuparsi da subito di non perdere punti preziosi nei confronti delle rivali per la corsa ad un posto Champions. Contro i biancazzurri ben messi in campo e dai meccanismi di gioco rodati, l’Aeroplanino ha peccato nella scelta del modulo e degli interpreti. Troppo distanti i reparti, troppo macchinosa la manovra e per nulla pungente l’attacco: Montella deve passare da subito alla difesa a tre e rimodulare di conseguenza lo schieramento tattico della mediana e dell’attacco.
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Montella, è arrivato il momento di cambiare sistema di gioco
A proprio agio nella difesa a tre, Bonucci ha bisogno di due centrali di spessore (Musacchio e l’oramai recuperato Romagnoli) per dare sicurezza e copertura al reparto difensivo troppo spesso in balia della punta centrale avversaria, consentendo così agli esterni di essere aggressivi e propositivi creando superiorità numerica in mezzo al campo. A metà campo, occorre investire tutto su Biglia affidandogli le redini del gioco: con interni di qualità al proprio fianco, l’argentino può fare la differenza lanciando gli esterni o fraseggiando con gli attaccanti. Anche in attacco occorre un rapido mutamento: la scelta di una sola punta centrale si è rivelata sterile. La giornata no di Suso e l’impalpabile Borini hanno di fatto isolato Cutrone; la decisione – comunque tardiva - di puntare sul solo Kalinic, benché il croato abbia mostrato una certa intraprendenza, non ha di fatto cambiato nulla. Montella deve insistere su un partner per la punta centrale: occorre occupare meglio l’area di rigore per sfruttare i cross dalle fasce e consentire la creazione di spazi per gli esterni, domenica troppo statici e senza sbocchi offensivi. La gara di Europa League di giovedi a Vienna e le due gare casalinghe di campionato devono rappresentare il necessario rinnovamento tattico: servono coraggio e cuore al nuovo Milan.
Enrico Maggioni
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