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Montella e Berlusconi tra fastidi, rispetto e riconoscenza

Daniele Triolo

Vincenzo Montella non convince Silvio Berlusconi. Lui però tira dritto per la sua strada. Anche perché la vita dei tecnici rossoneri non è mai stata facile
01:18 min

C'era una volta Manuel Rui Costa dietro Filippo Inzaghi ed Andriy Shevchenko. Poi è stata la volta di Ronaldinho dietro Ricardo Kakà e Pato. Più di recente, Giacomo Bonaventura dietro Carlos Bacca e Luiz Adriano (o M'baye Niang). Fino ad arrivare al talentuoso Suso dietro lo stesso Bacca e Gianluca Lapadula. Quasi venti dei trentuno anni della presidenza di Silvio Berlusconi, oltre ad essere costellati di successi rossoneri, sono stati caratterizzati da un comune filo rosso: la pressante richiesta del patron al tecnico di turno di giocare . E, più in sostanza, di una forte ingerenza nel lavoro quotidiano dell'allenatore del Milan.

Così come era accaduto, dunque, per il figliol prodigo Carlo Ancelotti, per il brasiliano , per Massimiliano Allegri e fino ad arrivare agli ultimi tecnici Clarence Seedorf, Filippo Inzaghi, Siniša Mihajlović e Cristian Brocchi, nemmeno Vincenzo Montella è sfuggito alle critiche mirate di Berlusconi il quale, negli ultimi mesi, è riuscito a mettere in discussione l'ottimo lavoro di un allenatore che, con una sessione di calciomercato fatta di prestiti secchi, scarti o scommesse, e con un gruppo da rigenerare in toto dopo alcune stagioni decisamente fallimentari, è riuscito a mantenere, al netto dagli ultimi infortuni, il Milan per molti mesi in zona Champions League ed a portarlo, addirittura, .

Si può soltanto immaginare il fastidio provato da Montella quando, dopo il pareggio per 2-2 contro il Torino, sono cominciate ad arrivare le telefonate di Berlusconi, convinto di come, una sua esperienza da allenatore ormai persa nella notte dei tempi, valga bene l'avere l'ultima parola nei confronti di un tecnico che sta dimostrando, sul campo e nel rapporto quotidiano con i suoi ragazzi, di saperci davvero fare. Nonostante, va ribadito, una rosa non all'altezza delle prime della classe. Montella ha cercato di uscire dalle polemiche, in questi giorni, da gran signore qual è, sottolineando come da Berlusconi gli siano spesso arrivati dei complimenti, e come, da persone intelligenti e civili, tra i due vi sia enorme rispetto sebbene possano esservi ''.

Tradotto: Suso, per Montella, rende meglio partendo da destra nel 4-3-3. E poco importa se il Presidente non gradisce. Montella, pervaso comunque dal senso di riconoscenza nei confronti di Berlusconi per avergli permesso di allenare il Milan, la squadra per la quale tifava da bambino, tira dritto per la sua strada, consapevole di come, prima o poi, anche i risultati torneranno ad arrivare. Magari già a partire dalla sfida di questa sera contro la Fiorentina, che potrebbe essere, ironia della sorte, l'ultima gara di Berlusconi come proprietario del club. 'Sliding doors' a Milanello, con Montella pronto a prendersi una volta per tutte una meritata ribalta.

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