Montella fa 300 ed è convinto sia cambiato il vento

Saranno 300 oggi pomeriggio per Vincenzo Montella le partite vissute da allenatore. Tutto è iniziato a febbraio di sei anni fa, sulla panchina della Roma. Numero evocativo, e chissà che Montella non si senta un po' come gli spartani alle termopoli, scrive La Gazzetta dello Sport. Di certo lui non è pronto a morire, visto che vede ancora molto futuro davanti a sè e dice di lavorare per renderlo roseo. È una piccola guerra anche la sua però: contro le critiche, contro la classifica, contro i risultati. Sono cinque le squadre con cui ha raggiunto questo prestigioso traguardo, possibilmente da onorare, come ha fatto per la prima, la centesima e la duecentesima: vincendo.

Anche perchè vincere ormai è diventato un obbligo. I match più difficili sono passati e quindi adesso non si può più sbagliare. La discesa parte contro il Torino: non è ripidissima ed è tortuosa, ma almeno si viaggia verso il basso. Tutte quelle che precedono hanno battuto il Milan, ma ciò significa che ora ci sono solo quelle che seguono. In pratica non ci sono più scuse, adesso servono i punti per forza. Montella non ama gli alibi, ma ieri ha ricordato più volte quanti giocatori abbia perso per strada durante questi mesi. Adesso, con anche la pratica Europa League chiusa, il Milan deve assolutamente concentrarsi sul campionato e tentare la rimonta.

Certo è che per quanto il calendario possa apparire più semplice, proprio per questo diventa più infido. In caso di passo falso non ci sarebbero scuse. L'Aeroplanino, però, è convinto: è cambiato il vento. Lo ha capito, dice, dalla manita rifilata all'Austria Vienna, arrivata dopo uno svantaggio e un errore clamoroso di Leonardo Bonucci. L'obiettivo, per ora, è continuare la marcia messa in mostra finora contro chi segue in classifica: sei vittorie e un pari, 15 gol fatti e 3 subiti. Non si può e non si deve sbagliare, bisogna assolutamente vincere.

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