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Montella: grande entusiasmo, ma tante responsabilità

Redazione

Montella ha mostrato grande entusiasmo per questa nuova stagione, ed è evidente la differenza con l'anno scorso. Ora la rosa è più forte, ma sono molte anche le responsabilità

di Enrico Maggioni

Abbronzato, sorridente e soddisfatto, Vincenzo Montella si è presentato due giorni orsono a Casa Milan, al primo raduno dell’anno zero dopo Berlusconi, con l’entusiasmo e la sicurezza di colui che si sente al centro del progetto e al quale è affidata la rinascita tecnica del Milan.

Nella conferenza stampa di presentazione della nuova stagione rossonera, l’Aeroplanino, in perfetta sintonia con l’amministratore Delegato Marco Fassone ed il Direttore Sportivo Massimiliano Mirabelli, ha mostrato piena consapevolezza delle “maggiori aspettative e grandi responsabilità” che lo attendono ma, allo stesso tempo, non ha celato la soddisfazione di far parte di una società così ambiziosa che pare aver sin qui recepito tutte le sue indicazioni in sede di calciomercato. Sebbene lontano anni luce dai budget risicati e dagli evidenti disimpegni societari dell’ultimo Milan targato Berlusconi e Galliani, il clima di ritrovata grandeur, rafforzato da sette acquisti ufficiali (Musacchio, Rodriguez,  Kessié, Calhanoglu, André Silva, Borini e Conti), non fa perdere la testa al sempre umile tecnico campano.

“Piedi ben piantati a terra, spirito di squadra e voglia di completarsi” sono gli slogan tutt’altro che banali spesi oggi da Vincenzo Montella di fronte a giornali e TV: Montella ammette che uno dei quattro posti Champions rappresenta l’obiettivo minimo di una società che ha investito tanto – e investirà ancora – per tornare competitiva. “Non abbiamo alibi, dobbiamo fare in fretta” chiosa l’Aeroplanino, che rivendica il ruolo di coach nel sottolineare il suo compito volto a far crescere ed a completare la maturazione tecnico-tattica dei giovani campioni a sua disposizione.

Abituato a lavorare con i giovani, in ambienti sfidanti ma senza lo stress del risultato, Montella ha vissuto il suo primo anno in rossonero come un vero e proprio apprendistato. Nonostante lo scarso entusiasmo iniziale e la necessità di compattare un mix composto da giocatori esperti e depressi da anni di magra e giovani poco conosciuti ma desiderosi di emergere, il tecnico ha vinto lo scetticismo mostrando di saper mantenere la barra dritta conquistando un’insperata Supercoppa e trascinando il Milan ai preliminari di Europa League conquistando l’affetto dei tifosi.

I cinquemila appassionati che hanno accolto dirigenti, tecnico e squadra a Milanello, supportati dalla colorata e festosa presenza dei ragazzi della Curva Sud, rappresentano il frutto di quanto ben seminato da Montella nella stagione scorsa e la conferma di ciò che il popolo rossonero, finalmente orgoglioso della propria società, si attende dal nuovo corso. Montella ha come sempre le idee chiare: “Manterremo immutata la nostra filosofia di gioco”, dice in conferenza, ma dimostra la consueta flessibilità ricordando che il modulo di gioco adottato sarà in funzione degli uomini a disposizione. Nessuna rigidità tattica, anzi: la soddisfazione per l’arrivo di campioni polivalenti nel settore offensivo quali Calhanoglu e André Silva, oltre al pubblico appezzamento per il bomber croato Nikola Kalinic, altro oggetto di desiderio insieme con il regista argentino Lucas Biglia, lasciano intravedere nuove possibili soluzioni tattiche, da sperimentare anche a gara in corso.

“Ci aspettiamo che Montella faccia un grande lavoro”: così Mirabelli in conferenza, dopo aver ricordato che la rosa, a differenza della stagione, non potrà essere corta. Una vera e propria investitura per Montella che, dopo essere stato lungamente coinvolto nelle scelte di mercato, è ora chiamato a gestire un gruppo impegnativo e ricco di personalità, con il mandato di riportare al più presto il Milan sui palcoscenici tanto ambiti dal neo presidente Yonghong Li.

 

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