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La partita di Bologna ha cambiato il volto al Milan delle ultime settimane: meno possesso palla, più cattiveria, non solo sottoporta. Il Milan è più cinico, più operaio e meno votato al bel gioco: se contro la Fiorentina ha destato scalpore lo sdognanamento ufficiale della difesa a tre, i dati che pubblica stamattina la Gazzetta dello Sport faranno storcere il naso a Silvio Berlusconi, ormai ex-presidente del Milan, che faceva della difesa a quattro uno dei suoi dogmi assieme al bel gioco. 360 falli commessi, secondi solo all'Atalanta, per un totale di ben 61 cartellini: 53 cartellini gialli e ben 8 rossi, i rossoneri sono la squadra più sanzionata di quelle che lottano per il piazzamento in Europa. Segno di una squadra che non molla mai, che ha vinto tante partite in rimonta (come col Sassuolo o con il Crotone), o non si è fatto impaurire dal fatto di venire raggiunta sul pareggio (Empoli, Palermo, o di gare cominciate male (vedi Torino e Lazio, due pareggi in rimonta). Rispetto al suo passato sulla panchina della Fiorentina, quando Montella raggiunse l'Europa (sfiorando la Champions) lo fece con un centrocampo di qualità: ora, snaturando se stesso e il Milan, lo vuole fare con un centrocampo di pura quantità, corsa e carattere, quello che servirà per sfatare una volta per tutte il tabù Sassuolo.
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