Perchè Sì
Il momento non è il migliore, e non è neanche la prima volta. Ma quello di Niang e il Milan è una storia che non è destinata a chiudersi. Il club rossonero lo considera incedibile, convinto che il ragazzo possa dare ancora molto alla causa milanista. E di questo è convinto anche il tecnico Vincenzo Montella che, nonostante tutto, sembra puntare ancora molto sul francese. E non a tutti i torti. Montella si considera un visionario, ma Niang può diventare ancora quel campione che Galliani pensava di aver preso nel 2012. Alti e bassi, in questi 4 anni e mezzo, fatti di prestiti e ritorni, ma anche di grandi partite, periodi positivi ma anche negativi. Il Milan ci crede, M'Baye è ancora giovane (22 anni, ndr), ha grandi capacità fisiche e tecniche e con il lavoro costante può migliorare anche nell'atteggiamento, non sempre irreprensibile. Per la dirigenza (attuale, ndr) Niang non si vende ed ora tocca a Montella tentare di riportarlo ad essere quel giocatore insostituibile di inizio stagione.
Perchè No
—I giorni e i mesi passano, come anche le stagioni, ma l'esplosione definitiva di Niang, tarda ad arrivare. Il giocatore è troppo discontinuo, alternando momenti da grande giocatore, ad altri, ultimamente troppo frequenti, da comparsa. Certo, la condizione fisica è quella che è, con un virus che lo ha destabilizzato non poco, ma sono spesso gli atteggiamenti in campo che al popolo rossonero non piacciamo. Spesso è svogliato, nonostante in campo corra molto, una corsa che però sembra non renderlo lucido nei momenti cruciali di ogni match, occasioni da rete o assist che siano. E non parliamo poi dei rigori sbagliati. Per questo, comincia ad aumentare il numero di chi ascolterebbe le offerte inglesi e straniere per il giocatore: con una buona offerta, Niang potrebbe anche partire.
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