Montella non fa drammi, ma è il momento del salto di qualità

Domenica pomeriggio il Milan si è fermato bruscamente a Pescara, perché il pareggio equivale quasi ad una sconfitta. L'autogol di Paletta-Donnarumma ha condannato i rossoneri a perdere due punti per strada e, alla luce della sconfitta interna dell’Inter, sarebbero serviti a scavalcare i cugini nerazzurri portandosi al sesto posto. Che significa Europa League, obiettivo minimo della stagione rossonera. Ma Montella non fa drammi perché mancano ben otto partite. Ergo: 24 punti ancora a disposizione. L’allenatore campano sa che è arrivato il momento di dare un vero e proprio segnale per la rincorsa all'Europa e con un calendario “agevolato” dovrebbe essere possibile raggiungere almeno il sesto posto. Al momento l’Inter ha un calendario abbastanza complicato, in quanto tra due giornate dovrà affrontare in sequenza Milan-Fiorentina-Napoli e il rischio di perdere molti punti è alto. I rossoneri, archiviata la brutta gara in Abruzzo, prima di affrontare l’Inter nel derby, se la vedranno in casa con un Palermo sempre più verso la serie B. Successivamente l’Empoli in casa e il Crotone in trasferta, per un calendario che nelle prossime quattro giornate obbliga il Milan a fare almeno nove punti. Il derby, poi, è una partita a parte e mai come quest’anno è decisiva ai fini della qualificazione ai preliminari di Europa League. Il sesto posto diventa un obiettivo ambito da entrambe le squadre per salvare l’ennesima stagione fallimentare. E il Milan dovrà fare la rincorsa proprio sull'Inter, perché Lazio e Atalanta non vogliono saperne di mollare la presa. La prossima giornata dovrebbero vincere entrambe, l’Inter a Crotone potrebbe riscattare la brutta sconfitta casalinga di ieri sera contro la Sampdoria e il Milan in casa col Palermo dovrebbe imporsi in un match assolutamente alla sua portata. Per poi ritrovarsi sempre con un punto di distacco nel tanto atteso derby della Madonnina di sabato 15 aprile. Uno dei match più importanti della stagione, quanto mai non fine a sé stesso. E dire che un tempo il derby milanese valeva la Champions.

Ruggiero Daluiso

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