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Niang al Torino, riscoppia l’amore con Mihajlovic

Stefano Bressi

Tra il tecnico granata e Niang c'è un ottimo feeling fin dai tempi del Milan. Il francese entusiasta, ringrazia i rossoneri, ma vuole giocare.

Quando Sinisa Mihajlovic sedeva sulla panchina rossonera più volte si è sentito in bilico durante la stagione, prima che arrivasse l'esonero. La prima volta, dopo i pareggi contro Verona e Carpi. In quel caso fu M'Baye Niang a salvarlo, eliminando in Coppa Italia la Sampdoria di Vincenzo Montella. Il feeling tra l'attaccante francese e l'allenatore granata è ormai una certezza. Niang ha fatto di tutto per vestire la maglia del Torino e ritrovare il tecnico, che lo ha voluto fortemente. L'ex Genoa ha rifiutato offerte anche più ricche, consapevole che Sinisa ci avrebbe puntato molto.

La conferma di questo straordinario feeling l'ha data lo stesso Niang il giorno della firma sul contratto: "Non è un segreto l'ottimo rapporto che abbiamo, anche per questo ho voluto venire qui". La stima, come detto, nasce proprio nel corso della stagione passata insieme al Milan, sicuramente la migliore di M'Baye, che era rientrato a stagione iniziata dopo l'operazione del quinto metatarso del piede destro subita in estate e che nel momento migliore aveva lasciato di nuovo i compagni per un altro infortunio, alla caviglia, dopo un incidente d'auto. Proprio i momenti in cui è stato assente hanno evidenziato la sua importanza. Da inizio novembre e fine febbraio invece Niang è sempre stato a disposizione ed è arrivato a sette partite da titolare di fila prima, seguite da uno stop con la Lazio, per poi farne altre otto di fila. I gol segnati furono cinque. I primi due nel 4-1 alla Sampdoria in campionato, di cui uno su rigore, anche se disubbidendo al sergente Mihajlovic: "Il rigorista era Bacca, se non avesse segnato se la sarebbe dovuta vedere con me". Poi ci fu il gol nel Derby, il primo giocato da Niang, quello al Palermo e uno contro l'Udinese. Altri tre arrivarono in Coppa Italia: Crotone, Carpi e, come detto, Samp. In mezzo a tutte queste partite, c'è stato il mercato di gennaio, in cui Niang avrebbe potuto lasciare l'Italia per la Premier League, andando a guadagnare di più, giocando nel Leicester, poi campione d'Inghilterra. Il club inglese fece un'offerta ai rossoneri, ma a bloccare tutto fu proprio Mihajlovic, che profeticamente gli disse che avrebbe anche segnato nel Derby...

Tra tutti questi avvenimenti, ricorda La Gazzetta dello Sport, ci sono state anche dichiarazioni. Nell'estate 2015, per esempio, Niang disse: "Il concetto di calcio e di allenamenti di Mihajlovic è molto bello, cerca sempre intensità". A ottobre, poi: "Per noi è un grande allenatore, faremo grandi risultati con lui". Poco dopo, Sinisa su M'Baye: "Può essere impiegato da esterno d'attacco, da prima punta o da seconda punta. Mi offre garanzie in tutti questi ruoli". Il mese dopo, torna a parlare Niang: "Il rapporto con il mister è ottimo, mi fa lavorare molto, dal primo giorno c'è stato feeling. Mi può aiutare molto sotto tutti i punti di vista. Al Milan serviva un allenatore così". Dopo l'incidente di Niang, a marzo 2016, Mihajlovic dice: "La sua assenza ci fa perdere molto, specialmente per la sua grande applicazione in fase difensiva".

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