Protagonista assoluto dei primi due mesi di campionato, in cui, oltre a realizzare tre reti, ha mostrato sprazzi di classe assoluta tanto da farne uno dei fedelissimi in termini di minutaggio del tecnico campano, il giovane attaccante francese è lentamente declinato sino a diventare un semplice comprimario all’interno del consolidato progetto di rinascita rossonero.
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Niang, il Milan avvia la missione recupero
Nonostante ciò, Vincenzo Montella non si arrende e, dimostrando una volta ancora di essere innanzitutto coach di uomini oltre che ottimo allenatore di calcio, ammette che il suo compito è di recuperare le potenzialità dei campioni a sua disposizione.
M'baye Niang è patrimonio del Milan: Montella lo sa e, pur stigmatizzandone gli atteggiamenti indolenti – ed a tratti irritanti – mostrati nelle recenti gare, in particolare quelle con Cagliari e Torino, cerca una chiave di volta per svegliare il francese dal torpore.
Ciò che serve a Niang è evidentemente una maggior consapevolezza dei propri mezzi unita alla necessaria umiltà. Montella sottolinea la volontà di M’baye di migliorarsi, spesso espressa in allenamento, ma la strada è lunga: la pigrizia dimostrata in campo deve lasciare spazio a quella voglia di sacrificio auspicata oggi dal tecnico campano in conferenza.
Solo due mesi fa il francese, al top della forma e del successo, certo di essere indispensabile per la riuscita del progetto Milan, confidava di voler studiare da capitano.
Ma il calo di forma, i fischi dei tifosi uniti ad una eccessiva sensibilità caratteriale, che M'baye maschera con atteggiamenti da spaccone e dichiaratamente fuori luogo, hanno minato le certezze dell’attaccante francese.
E così, anche il rapporto di stima instaurato con i tifosi, strabiliati ad inizio campionato dalla sua strapotenza fisica e dalle irresistibili discese sulla fascia, ha lasciato il posto a sentimenti di indifferenza se non addirittura di insofferenza ogni volta che Montella decide di schierarlo.
Eppure il miglior Niang serve al Milan per proseguire nella marcia verso un piazzamento in Europa League e per continuare a coltivare il sogno Champions; solo le accelerazioni del francese possono garantire la necessaria imprevedibilità offensiva ad una Milan che in campionato ha vinto solo una delle ultime quattro gare giocate, mostrando evidenti deficit di soluzioni offensive originali.
Niang, recuperato dall’influenza e convocato per la delicatissima sfida di domani sera con il Napoli, è tuttora l’attaccante rossonero in rosa con il maggior numero di minuti giocati (1179 a fronte di 17 presenze): affidarsi alla cure del saggio Montella per sua crescita come uomo e come giocatore, rimane la migliore polizza per il suo successo e per le fortune del Milan.
Enrico Maggioni
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