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Niang, l’indolente: il Milan sta perdendo la pazienza

Renato Boschetti

Gettato nella mischia nella ripresa di Torino, Niang ha fallito ancora una volta l'esame con il campo. Montella nel post-partita lo ha sonoramente ripreso.

A.A.A. cercasi disperatamente il vero Niang: l'ultimo mese di campionato in Casa Milan è stato segnato dalla netta involuzione tecnica e comportamentale del giovane franco-senegalese, che è stato uno dei trascinatori di inizio stagione con le sue accelerazioni e i suoi gol. Vincenzo Montella, che dal primo giorno a Milanello ha deciso di puntare su Mbaye con decisione, ha sempre coccolato il suo pupillo, ricordando come un calo di condizione mentale e fisica sia normale alla sua età, e l'ha spronato ad andare oltre il doppio errore dal dischetto rimediato contro Crotone prima e Roma poi. Fino ad allora, infatti, i due errori tecnici erano stati "calmierati" da ottime prestazioni dal punto di vista tecnico e tattico, fatte di tanta corsa, rientri in difesa e tanto pressing sui portatori di palla avversari.

Dopo la panchina nella Supercoppa Italiana, però, qualcosa sembra cambiato, in maniera nettamente negativa: contro il Cagliari, infatti, Mbaye Niang ha mostrato di avere un atteggiamento sbagliato e, soprattutto, svogliato. Non saltava l'uomo, incespicava sul pallone, cercava soluzioni difficili sbagliando le cose più facili: nonostante la prova negativa, però, Montella continuava a difenderlo e a spronarlo, specialmente davanti ai microfoni.

Ieri, però, qualcosa sembra essere cambiato: 5' finali di nulla cosmico, 5' di indisponenza e maldisposizione, in cui si è fatto notare per tanti appoggi all'indietro anche quando avrebbe avuto tempo e spazio per colpire in contropiede e punire con la sua velocità il Torino, regalando il colpaccio al Milan. Mbaye, però, non ha fatto nulla di tutto questo, facendo infuriare Montella per non aver rincorso l'avversario e aiutato l'infortunato Calabria e, soprattutto, per non aver seguito il contropiede di Abate che gli aveva servito un pallone che bisognava solo spingere dentro a porta vuota. "Sono infuriato, Niang può e deve dare di più": il monito di Montella è chiaro. Lo spazio per i giochi e le indolenze è finito, Montella e il Milan da Mbaye voglio i fatti.

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