Ancora incredulo per la portata – tecnica ed economica – della faraonica campagna acquisti estiva condotta dal Milan, il popolo rossonero comincia tuttavia a coltivare pensieri di rivalsa verso quegli avversari storici (Juventus ed Inter su tutti) che in questo ultimo lustro hanno assistito compiaciuti al declino milanista. Il vento è finalmente cambiato: superati i dubbi sul closing, smentite le false previsioni relative ai precari mezzi finanziari a disposizione degli investitori cinesi, il Milan si è mostrato, sotto la guida esperta ed autorevole dell'Amministratore Delegato Marco Fassone e del Direttore Sportivo Massimiliano Mirabelli, assoluto padrone dei meccanismi di calciomercato.
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“Nulla è impossibile”: il Milan sogna in grande
L'attività di scouting promossa questa primavera da Mirabelli, in attesa del fatidico passaggio di proprietà societario, ha consentito al Milan di giocare d’anticipo imbastendo contatti e trattative che hanno consentito di portare a Milanello, a sole due settimane dall’avvio ufficiale del calciomercato, ben dieci giocatori. Un ottimo mix assortito di giovani prospetti di belle speranze e campioni affermati, su cui spicca l’ex juventino Leonardo Bonucci che, sin dai primi approcci con Fassone e Mirabelli, ha sempre manifestato la necessità di credere in questo tanto clamoroso quanto desiderato trasferimento in rossonero.
“Nulla è impossibile” sia per il neo-capitano rossonero - presentato ieri tramite le piattaforme social del club – sia per Massimiliano Mirabelli il quale, pienamente operativo sul mercato grazie alla fiducia di Fassone ed alla sintonia con mister Montella, è conscio di poter lavorare disponendo di un budget importante che rende finalmente appetibile il brand Milan.
Uno slogan dietro il quale si cela un duplice obiettivo. Da un lato, la possibilità di continuare a setacciare il mercato alla ricerca di uomini di prestigio (Kalinic, Belotti e Renato Sanches le trattative più bollenti) in grado di garantire a Vincenzo Montella una rosa ampia e dagli elevati standard qualitativi. Dall’altro, la necessità di puntare ad obiettivi certi (la qualificazione alla Champions 2018/19 ed un cammino autorevole nella prossima Europa League) senza tuttavia abbandonare l’idea di arrivare “insieme verso un unico obiettivo, a quell’impossibile che tutti vogliono”, come dichiarato ieri da Bonucci.
Nulla è più impossibile quindi per il popolo rossonero: abituati a stare sul tetto del mondo, i milanisti ambiscono a nuovi titoli e, forse ancora di più, a ritornare ad essere la società più ambita dai migliori giocatori. Una scommessa audace che nasce sì dalla potenza economica del gruppo cinese capitanato da Yonghong Li e frutto della scientifica programmazione messa in atto da Fassone e Mirabelli, ma che non è fine a sé stessa. A tramutare il sogno in realtà è chiamato Vincenzo Montella: con i piedi ben piantati a terra, conscio della necessità di disporre del tempo necessario ad assemblare una squadra che ad oggi è nuova per almeno otto undicesimi, il tecnico campano lavora sodo e senza alibi, predica umiltà, aspetta il superbomber (“siamo una squadra ancora non completa, siamo in costruzione”) e pensa ai prossimi ravvicinati impegni di Europa League.
Un prezioso e paziente lavoro atto a creare prima un gruppo di uomini e, di conseguenza, una formidabile corazzata in campo. Impreziosito dalla passione dei dirigenti, dallo straripante entusiasmo dei tifosi e dal pragmatismo dell’arguto Montella, il Milan ambisce a non porsi limiti per tornare al più presto nell’Olimpo del calcio.
di Enrico Maggioni
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