L'ANALISI
Un primo tempo, bruttissimo, quello del Milan. I rossoneri, pur giocando con il "doppio modulo" (4-4-2 in fase di non possesso e 3-5-2 quando sono loro a comandare le operazioni) non sono mai pericolosi e arrivano dalle parti di Anestis ben oltre la mezz'ora di gioco e a dirla tutta, le occasioni più importanti le creano gli ospiti che giocano un primo tempo onesto, fatto di chiusura degli spazi e ripartenze. Una tattica che mette in crisi il Milan, che arrivato sulla trequarti avversaria non più idee e armi per colpire gli avversari e si limita a un possesso di palla sterile e lento. Nella ripresa il Milan, invece, prova ad alzare un po' il ritmo, a pungere un po' di più, ma per oltre 20 minuti alle buone intenzioni non seguono i fatti, poi, un'occasione per Cutrone, ma non basta e negli ultimi minuti è l'AEK a tenere il pallino del gioco e a impegnare Donnarumma con una punizione pericolosa.
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I TOP
—Difficile, se non impossibile, promuovere qualcuno tra le fila dei rossoneri, che giocano una partita sterile, lenta, sedata. Diciamo allora Locatelli e Cutrone, giusto perchè oltre a essere i più giovani in campo sono anche i più volitivi, ma certamente pure loro non brillano. L'attaccante, poi, avrebbe l'occasione giusta al 23' della ripresa per sbloccare la partita, ma è bravo Anestis a dirgli di no.
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I FLOP
—Bonaventura, Calhanoglu e Suso, in campo tutti assieme: spazio alla "qualità" chiesta a gran voce da critica e tifosi, finalmente accontentati da Montella, che per mettere tutti si inventa un Bonaventura largo a sinistra, con Suso e il numero 10 turco a fare le mezz'ali. Nessuno dei tre, però convince, anzi. Bonaventura cerca tantissimi cross, ma raramente riesce a recapitare il pallone in mezzo, mentre dai piedi degli altri due nascono tanti passaggi orizzontali e poche invenzioni e non basta certo un secondo tempo leggermente migliore a riscattare la loro prova. Impalpabile anche Andrè Silva, che non a caso esce per far posto a Kalinic.
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IL MISTER
—Dopo aver parlato di guardaroba migliore il sarto Montella non riesce a vestire il "Diavolo" nel migliore dei modi: è vero, la sua squadra rischia poco, anche se non si può dimenticare la qualità, relativa, degli avversari, ma costruisce davvero pochissimo. L'impressione è che "la strada giusta" tanto invocata nelle ultime conferenze stampa, sia ancora un miraggio.
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