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Alla terza partita dell'era Gattuso, la prima a San Siro, il Milan finalmente scende in campo con quello spirito battagliero che aveva caratterizzato tutta la carriera del suo nuovo allenatore. Non arriva quindi per caso, ma a seguito di un inizio di partita davvero convincente, il gol di Giacomo Bonaventura, a segno dopo 10 minuti di partita. Passano i minuti e il Bologna, pur senza creare particolari pericoli, riesce a spostare il baricentro e alla prima occasione, trova il pareggio con Verdi, servito dall'altro ex Destro, autore di una gran giocata. Il resto del primo tempo vede il Milan continuare ad attaccare con una certa continuità. I rossoneri creano anche qualche occasione importante, su tutte il colpo di testa di Bonucci sugli sviluppi di un calcio d'angolo, ma non trovano il gol e all'intervallo regna ancora l'equilibrio.
Nel secondo tempo, complice anche la ripresa, copiosa, della nevicata su Milano, i ritmi si abbassano. I rossoneri, pagano anche il pesante lavoro fisico fatto in settimana, ma continuano a fare la partita. Gattuso sa bene dell'importanza del match per l'ambiente e nell'ultima mezz'ora cambia Kalinic per affidarsi alle due punte, con Cutrone e Andrè Silva in campo assieme a Suso, Bonaventura e Borini, spostato nel ruolo di terzino. Il gol, arriva arriva al 75' e porta la firma, ancora una volta, di Giacomo Bonaventura, bravissimo a bruciare Mirante con un colpo di testa chirurgico.
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Autore del gol che apre il match, Giacomo Bonaventura, è senz'altro il giocatore più in palla tra i rossoneri e non solo per la seconda rete consecutiva in campionato. Dopo mesi di appannamento, il numero 5 gioca una partita che ricorda molto quelle dei bei periodi. Schierato mezz'ala, Jack è l'uomo in più dei rossoneri. Spesso presente tu tutto il fronte offensivo, è protagonista in quasi tutte le azioni pericolose del Milan. Il secondo gol, invece, più che da centrocampista è da attaccante di razza, con un colpo di testa perfetto. Voluto e mai valorizzato a dovere da Vincenzo Montella, Nikola Kalinic gioca la sua miglior partita in rossonero (ad eccezione forse di quella con l'Udinese, in cui fece due gol). L'assist a Bonaventura è splendido. Come se non bastasse, il numero 7, è finalmente al centro del gioco rossonero, con sponde preziose e tanto lavoro in fase di non possesso. Continua la crescita, imperiosa, di Leonardo Bonucci sempre più leader della difesa rossonera. Il numero 19 gioca una partita di qualità fase offensiva, ma cosa forse più importante, è molto attento quando è il Bologna ad avere la palla e dalle sua parti non passa nessuno.
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Quella di Mateo Musacchio è una buona partita, ma il giudizio sull'ex Villareal non può essere positivo, viste le grosse responsabilità sul gol di Verdi. Musacchio, infatti, viene saltato con irrisoria facilità da Destro, che poi serve un Verdi lasciato fin troppo libero di agire. Serata non proprio brillantissima anche per Ignazio Abate e Ricardo Rodriguez. I due terzini non fanno errori gravi, ma non fanno nemmeno niente per farsi notare. Presidiano senza grossi problemi le loro zone di competenza, ma partecipano pochissimo alla manovra offensiva. Entrambi, possono fare qualcosa di più.
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Dopo due prove da dimenticare con la difesa a tre, Gennaro Gattuso decide di riportare in auge, per il suo Milan, la difesa a quattro e i risultati sono subito evidenti. Merito anche della cresciuta condizione fisica, dopo l'intenso lavoro a Milanello. Al terzo tentativo, quindi, vediamo per la prima volta la mano del nuovo tecnico. Il lavoro da fare è ancora tanto, i rossoneri non riescono a mantenere la stessa intensità per 90 minuti, ma la strada intrapresa convince. Nella ripresa, vista la necessità di sbloccare il match, disegna un Milan super offensivo, con Borini terzino sinistro, al posto di Abate, Suso libero di svariare sulla trequarti e Cutrone in coppia con Kalinic prima e con André Silva poi.
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