Pagelle Milan-Rijeka: analisi, giudizi, Top e Flop della gara
Patrick Cutrone in azione (GETTY Images)
Tutto il meglio ed il peggio della partita del Milan di Vincenzo Montella allo stadio 'San Siro' contro il Rijeka nella seconda sfida di Europa League
Luca Fazzini
L'ANALISI
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Dopo le polemiche di inizio settimana per la sconfitta di Genova e la separazione tra Vincenzo Montella e il preparatore atletico Emanuele Marra, il Milan si rituffa in Europa League, competizione che sin qui ha regalato tanti sorrisi alla squadra meneghina. Il tecnico punta ancora sul 3-5-2 con la coppia André Silva-Cutrone davanti, con Borini esterno sinistro e Locatelli regista. A partire forte, però, è il Rijeka, supportato da 5 mila caldissimi spettatori giunti in massa a San Siro. È Heber, nei primi minuti, a spaventare Donnarumma con due incursioni in area di rigore. Il Milan fatica ad imporsi, ma trova il vantaggio con lo spunto di un singolo. È André Silva, con una grande giocata, a portare avanti i padroni di casa: l’ex Porto si smarca bene in mezzo all’area e con un movimento da vero numero 9 insacca alle spalle di Sluga al 14’. Dopo il vantaggio, i rossoneri trovano la quadra del cerchio, ma non accelerano i ritmi. Lenta la manovra, poche le intuizioni personali. Il Rijeka, dal canto suo, si propone poche volte nella metà campo rossonera e il primo tempo scorre velocemente fino al capolinea.
Nella ripresa, Montella mischia subito le carte inserendo Bonaventura al posto di Calhanoglu, spento e con poche idee. A partire forte sono ancora gli ospiti con due occasioni capitate sui piedi di Heber e Misic, ma è bravo Musacchio, al 54’, a siglare un importante 2-0 per il Milan, regalando calma e tranquillità a Montella. L’ex Villarreal è bravo nella zampata sottoporta su un angolo. Il Rijeka non affonda e Montella ha l’occasione anche per far rifiatare Kessié (dentro Josè Mauri). All'82', però, clamorosa ingenuità di Bonucci, che perde un pallone sanguinoso e favorisce Acosty, che corre verso l'area di rigore e batte Donnarumma. Poco più tardi, altro grave errore della retroguardia, con Romagnoli che stende un avversario. Sul rigore, Elez non sbaglia e sigla il 2-2. Quando tutto sembra scritto, però, Patrick Cutrone trova il gol del 3-2 che fa esplodere San Siro: un sospiro di sollievo che serviva in un Milan già troppo carico di tensione.
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I TOP
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Si scrive Europa League, si legge André Silva. Sta diventando una piacevole abitudine il binomio portoghese-gol in Europa, il sesto stagionale dopo la doppietta allo Shkendija e la tripletta di Vienna. L’ex giocatore del Porto conferma il buon momento di forma e punisce anche il portiere croato Sluga. Da vero bomber il gol dlel’1-0, arrivato dopo un bel movimento in mezzo all’area di rigore. Sorride, insieme a lui, l’autore del 2-0, Mateo Musacchio. Dopo le polemiche dell’inizio settimana sulla doppia panchina con Spal e Sampdoria, l’ex Villarreal torna titolare e gioca una gara ordinata in difesa, impreziosita dal gol sottoporta al 53’. Chiude la ‘top 3’ Fabio Borini: provato in maniera sperimentale come esterno sinistro nel 3-5-2, il numero 11 disputa una partita di sacrificio, correndo sulla fascia e mettendosi a servizio della squadra in un ruolo diverso da quello abituale. Bellissima e decisiva, infine, la giocata con cui serve Cutrone al 93', un assist al bacio per il giovane attaccante rossonero, che non può che rientrare tra i migliori vista l'importanza del gol realizzato.
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I FLOP
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Tra le note negative di serata c’è, invece, Hakan Calhanoglu. Il turco, ancora una volta, prosegue il suo momento altalenante, calando in una gara dove il Milan, nel primo tempo, fatica a proporsi con insistenza della metà campo dei croati. Poche le idee e i guizzi di uno dei giocatori con maggior talento all’interno della rosa rossonera. Finiscono inevitabilmente nella lista dei flop anche Leonardo Bonucci e Alessio Romagnoli: troppo gravi gli errori sui gol dei croati, dove l’ex Juve perde un pallone sanguinoso che Acosty trasforma nel 2-1 e dove Romagnoli causa il rigore del 2-2. Insieme a loro, non sorride Franck Kessiè: l’ivoriano accusa la stanchezza, frutto di un riposo non ancora assaporato da inizio stagione. L’aver giocato tutte le partite, sin qui, inizia a farsi sentire e l’ex Atalanta necessita, inevitabilmente, di riposare: fondamentale, a questo proposito, l’ingresso di Josè Mauri al 70’.
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IL MISTER
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Non può sorridere, dopo una settimana di tensione, Vincenzo Montella. L'allenatore rossonero, in una gara con un parziale turnover, trova i gol di André Silva e ritrova Musacchio, ma ripropone uno stanco Franck Kessié stanco. Il finale di partita mostra le lacune psicologiche dei rossoneri, che sorridono comunque grazie a Patrick Cutrone. Il gioco, tuttavia, latita ancora e nelle sfide contro Roma e Inter un Milan così non potrà essere sufficiente.