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Pagelle Milan-Udinese: analisi, giudizi, Top e Flop della gara

Edoardo Lavezzari

Tutto il meglio ed il peggio di Milan-Udinese, gara valida per la quarta giornata del campionato di Serie A: di seguito, i giudizi di Pianetamilan.it

L'ANALISI

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Un Milan dai due volti quello visto nel primo tempo: bene i due gol fatti, bene il lavoro svolto in fase di possesso e bene anche qualche ripartenza di qualità. Eppure non è tutto oro quel che luccica, i rossoneri infatti denunciano anche qualche distrazione di troppo quando la palla è in possesso degli avversari. Il 3-5-2 deve essere ancora metabolizzato e in generale la squadra di Vincenzo Montella è apparsa un po' svagata in fase di non possesso. Il gol annullato all'Udinese, per fuorigioco decretato dal VAR, nasce da una distrazione di Calabria, quello del temporaneo 1-1 di Lasagna, invece, da un clamoroso errore di Romagnoli. Una rete, questa, arrivata al minuto 28 e che ha frammezzato i due gol di Nikola Kalinic, che, all'esordio da titolare a San Siro ha marchiato a fuoco il primo tempo con una doppietta d'autore, un bel modo per smentire i tanti scettici, delusi dal suo arrivo al posto di un attaccante di grido. Pur senza trovare il gol, annullata la terza rete a Kalinic per fuori gioco, il Milan nella ripresa ha convinto maggiormente, i rossoneri hanno rischiato meno, tenendo il pallino del gioco per larghi tratti e sono andati vicini gol in più di un'occasione. Da sottolineare una punizione di Ricardo Rodriguez al 71' su cui si esalta Scuffet che poi, due minuti più tardi, si ripete su Calabria.

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I TOP

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Impossibile non partire da Nikola Kalinic. Il croato, all'esordio da titolare a San Siro, gioca una partita sontuosa, impreziosita da due gol realizzati nel giro di 10 minuti che valgono 3 punti pesanti per il Milan. Dopo tanto lavoro sporco a Vienna, abbiamo visto anche il resto del repertorio. Freddezza nei momenti che contano e voglia di lottare su ogni pallone. Non sarà Belotti o Aubameyang (due tra i tanti giocatori cercati dal Milan in estate), ma uno così serve eccome alla causa rossonera.

Franck Kessié è il segreto di Pulcinella nel centrocampo rossonero e anche oggi ha dimostrato di essere un pezzo fondamentale in questo Milan. Kilometri macinati instancabilmente, palloni recuperati, ripartenze veloci e inserimenti nel cuore della difesa bianconera: l'ex Atalanta ha messo ha giocato una partita di altissimo livello, mettendo in chiaro ancora una volta di essere molto più di un "semplice" incontrista.

A Vienna ha riposato, in una logica di turnover più che legittima, ma oggi Ricardo Rodriguez si è ripreso, d'autorità, la fascia destra. Lo svizzero, nel 3-5-2, ha modo di esaltare le sue doti atletiche e tecniche. Nella ripresa, su punizione, sfiora il terzo gol, quello che avrebbe chiuso definitivamente la partita, ma Scuffet è bravo a dirgli di no.

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I FLOP

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Una partita discreta, macchiata da una disattenzione, una disattenzione che poteva costare carissima al Milan. Questo il match di Alessio Romagnoli che, al minuto 28', ha rischiato la frittata con un retropassaggio pessimo, trasformatosi in un involontario assist per Lasagna, che non è fatto sfuggire l'occasione di battere Donnarumma. La carta d'identità dice pur sempre 22 anni, ma alla terza stagione da titolare diventa difficile giustificare certi errori.

Nella lista dei rimandati finisce anche Giacomo Bonaventura. Il numero 5 fatica non poco a trovare la sua collocazione in questo 3-5-2, senza contare che la condizione fisica, dopo l'infortunio non è ancora al top. Non è un caso che a Calhanoglu, subentrato al suo posto, bastino pochi minuti per incidere sul match più di quanto abbia fatto "Jack" in quasi 70'.

Chiudiamo con un pensiero su Leonardo Bonucci. L'ex Juventus non gioca una brutta partita, ma in un paio di occasioni prende la decisione sbagliata e nel complesso non sembra essere ancora quel leader, emotivo e tecnico, che il Milan credeva di aver strappato alla Juventus in estate. Parlare di bocciatura sarebbe ingiusto e prematuro, ma da lui ci si aspetta di più.

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IL MISTER

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Come ampiamente previsto il tecnico rossonero punta con decisione sulla difesa a 3: la scelta è stata presa e non ci sono ripensamenti. Il suo Milan è ancora una cantiere aperto e si vede, soprattutto per l'infortunio di Conti, che complica non poco le cose. Le alternative si chiamano Calabria e Abate e nessuno dei due garantisce la qualità dell'ex Atalanta. Oggi tocca a Calabria che lotta e firma un assist importante, ma che non riesce a garantire la stessa pericolosità di Conti. Non convince, poi, la decisione di schierare Suso come seconda punta, ruolo che non valorizza a pieno lo spagnolo. Vincente l'idea di puntare su Kalinic, il croato è il migliore in campo e i suoi due gol valgono oro nella domenica in cui tutte le avversarie per un posto in Champions League non sbagliano. Negli ultimi 25 minuti Montella mette Calhanoglu, inspiegabilmente tenuto fuori per far spazio a un Bonaventura un po' spento e il turco lo ripaga con tante giocate di qualità.

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