Pagelle Rijeka-Milan: analisi, giudizi, Top e Flop della gara
André Silva, Milan, foto @acmilan
Tutto il meglio ed il peggio di Rijeka-Milan, gara da poco terminata al Rujevica Stadion: il report completo di 'Pianeta Milan'
Luca Fazzini
L'ANALISI
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Con una qualificazione ai sedicesimi già in tasca, il Milan fa visita al Rijeka nella città di Fiume. Nonostante i pochi stimoli che una gara simile può regalare, la sfida in terra croata acquisisce un senso in quanto rappresenta la prima uscita europea da tecnico per Gennaro Gattuso e si è rivelata, dopo il pareggio-beffa di domenica a Benevento, un’occasione importante per trovare fiducia e autostima. Pur contenendo solo poco più di 8 mila persone, lo Stadion Rujevica si dimostra essere un catino occupato da caldi tifosi croati, con una passione che non si placa certo davanti alla mancata qualificazione. E l’entusiasmo, sotto forma di decibel, aumenta al 6’, quando Puljic si inventa una traiettoria perfetta per la punizione dell’1-0. L’invenzione del numero 21 è l’unico lampo del primo tempo, in cui si segnala solamente anche un tentativo di pallonetto di Patrick Cutrone, che termina alto. Per il resto, la prima frazione regala poche emozioni.
Nel secondo tempo, la musica è simile al primo: nemmeno il tempo di entrare in campo e il raddoppio è servito. Cross rasoterra dalla sinistra, Gavranovic si inserisce e insacca la rete del 2-0. Come per il primo tempo, la rete croata è l’unica macchia di colore in una partita che assomiglia tanto ad una tovaglia bianca (o meglio, grigia) con pochi picchi di emozioni. A risaltare è l’atteggiamento sottotono degli ospiti, rimandati alla gara di domenica con il Bologna. Al fischio finale, il Rijeka può festeggiare per un 2-0 che, pur non contando per la classifica, fa felici i 7.500 del Rujevica Stadion.
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I TOP
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Difficile, se non impossibile, individuare oggi qualcuno che superi la sufficienza tra le file del Milan. Poco possono reggere le mancate motivazioni per una gara dalla nulla posta in palio, ma che - alla vigilia - ha acquisito importanza per diversi motivi. L’esordio europeo del Gattuso allenatore, la chance per i tanti giocatori che trovano poco spazio e un’occasione per riscattarsi e acquisire fiducia dopo la figuraccia di Benevento. Quanto visto di scena al Rujevica Stadion, invece, è decisamente troppo poco: squadra senza idee e con poca voglia, disattenta e troppo poco resistente in occasione delle reti croate.
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I FLOP
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Tra i flop compaiono dunque Biglia, André Silva e Zanellato. Il regista argentino sbaglia tanti lanci e appoggi semplici: il ritardo di condizione non deve diventare un alibi per giustificare la sua (ennesima) scialba prestazione. Il cambio di ritmo, rispetto all’estate, non si è ancora visto e la manovra rossonera risente in maniera netta dei suoi problemi. Altro bocciato senza appello è l’attaccante portoghese, tradito anche da quell’Europa League che sin qui gli aveva regalato tante gioie. Totalmente avulso dal gioco rossonero, André Silva si propone poco in avanti, ricevendo zero (leggasi: zero) palloni. Chiude la terna il giovane centrocampista. Pur con le attenuanti del caso, come la poca esperienza, Zanellato non sfrutta assolutamente la chance regalatagli da Gattuso. Poco più di un fantasma in campo, il numero 45 non si inserisce mai nelle trame offensive della squadra e resta, comunque, poco incisivo.
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IL MISTER
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Se il cavallo di battaglia di Rino Gattuso è da sempre la grinta, il Milan deve ancora aspettare. Poca voglia e un atteggiamento da squadra fantasma quella vista a Rijeka, poco determinata a mangiare l’erba. A livello di testa, la squadra sembra essere rimasta a Milano: le disattenzioni sui gol sono emblema della poca verve rossonera. In attesa del gioco (comprensibile che si debba aspettare qualche settimana), il Milan di Gattuso ha innanzitutto bisogno di grinta e cattiveria.