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L’assenza di Mario Pasalic, centrocampista del Milan, nel derby si è sentita molto, soprattutto nel primo tempo. Infatti, nella partita di sabato scorso, i centrocampisti del Milan, nella prima frazione di gioco, non si inserivano col tempo giusto sui cross che arrivavano dalle fasce. Il croato non ha giocato la stracittadina per via della squalifica rimediata contro il Palermo, a causa di un fallo piuttosto ingenuo nei confronti di Diamanti, e questo ha costretto Montella a rinunciare a uno dei giocatori più utilizzati nella seconda parte della stagione. Pasalic, per questo Milan, è un giocatore fondamentale per tanti motivi. Il primo lo abbiamo già detto, ovvero che il croato ha corsa e tempi d’inserimento che lo rendono unico in questo momento nel centrocampo rossonero. Il secondo è che gli unici altri due centrocampisti del Milan che hanno le caratteristiche molto simili a quelle dell’ex Monaco sono Andrea Bertolacci, che in questo momento è fermo ai box per il problema muscolare rimediato nel match contro il Genoa, e Juraj Kucka, che non sta attraversando un ottimo periodo di forma. Il terzo motivo per cui Pasalic è un giocatore fondamentale per il tecnico è che Mario è il secondo centrocampista rossonero ad aver segnato più gol in questa stagione( 4 contro Pescara, Palermo, Bologna e Crotone).
Eppure, ad inizio stagione, pochi avrebbero detto che il croato sarebbe servito così tanto a questo Milan. Quando arrivò a Milanello,infatti, non fu ben accolto dai tifosi, che si aspettavano altri acquisti, oltre al fatto che c'erano molti dubbi relativi all'integrità fisica del giocatore, che aveva avuto parecchi problemi al Chelsea. All’inizio le paure erano fondate, visto che Mario è rimasto nella lista degli indisponibili fino alla partita contro il Pescara del 29 ottobre 2016( dove entro a partita in corso al posto di M’BayeNiang), ma poi, già dalla partita successiva contro il Palermo, dove giocò, per la prima volta in stagione da titolare, il croato ha cominciato a giocare con continuità e a rendersi molto utile alla causa. Basti pensare che, dalla partita contro i rosanero e prima della partita di sabato, l’ex Dinamo Zagabria, in campionato, aveva saltato soltanto la partita contro il Chievo, mentre nelle altre 18 volte o era partito tra i titolari, o subentrava dalla panchina. Tutto ciò, quindi, fa ben capire quanto Vincenzo Montella non possa prescindere, in questo momento, dal giocatore ex Elche, che sarà una pedina molto importante per conquistare un posto in Europa
Niccolò Bambini
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