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Nella stagione passata c’era e, fortunatamente per i rossoneri, c’è ancora Suso che grazie alla sua grandiosa prospettiva nell’intravedere sempre la porta, sta trascinando la squadra a suon di gol: 5 in campionato, 1 in Europa League su 18 presenze complessive. Assieme allo spagnolo c’era M'Baye Niang che adesso si trova (felicemente?) nel Torino di Sinisa Mihajlovic. La volontà di intrecciare nuovamente le loro strade professionali ci ha fatto compagnia durante l’estate: il serbo lo voleva fortemente nella sua rosa e il franco-senegalese voleva solo il Torino. Tutto è bene quel che finisce bene se non fosse che, finora, le qualità di Niang non si sono ancora fatte vedere e l’atteggiamento mostrato sta lasciando tutti perplessi. Morale della favola: se il sergente di ferro ha sempre preso le sue difese quando la sua panchina inizia a traballare fa dietro front mandandoci il giocatore a sedere. Ma 15 milioni di euro non possono sedersi in panchina assieme all’unica rete che ha realizzato finora contro l'Hellas Verona.
Situazione inversa per Carlos Bacca ora in forza al Villarreal con la formula prestito con diritto di riscatto, dove sta facendo bene: 3 reti in Liga, 2 in Europa League su 14 presenze complessive. La società è contenta del suo operato e dell’apporto che dona alla squadra, ma la dirigenza de El Submarino Amarillo dice anche che è ancora presto per parlare di riscatto, chi vivrà vedrà. Al suo posto Montella ha scelto Nikola Kalinic che ha realizzato tre reti in Serie A in 10 presenze, di cui sette da titolare. È attualmente quello che più sta facendo discutere: se si considera che tutti aspettavano un top player in attacco e che è arrivato lui, che non convinceva sin dall’inizio i più e che gli acciacchi muscolari non lo hanno aiutato, i dati attuali di certo non lo salvano anzi, contribuiscono a dare ragione allo scetticismo che gravitava attorno al suo nome.
E poi c’è André Silva ancora a secco di gol in Serie A e invece molto più reattivo in Europa League: 4 presenze e 4 reti. A supporto del fatto che, probabilmente, non è ancora riuscito ad inserirsi nel nostro campionato. Il ragazzo classe 1995 le qualità le ha, forse, ciò che gli manca è la maturità per affrontare il cambiamento con maggiore convinzione: da aspettare.
L’ultimo gioiello sfornato dalle giovanili del Milan è sicuramente Patrick Cutrone e cosi la squadra di Vincenzo Montella in un mercato stellare arriva a puntare su un ragazzo classe 1998 che con carattere e grinta risponde: 2 reti in campionato, 2 ai playoff di Europa League e 1 proprio nella competizione Europea su 15 presenze complessive. Un po’ ai margini nelle ultime gare per lasciare spazio ai colleghi più navigati, rumors di mercato narrano di un forte interesse per lui da parte del Torino (attento Niang...). Sta di fatto che la situazione legata all’attacco è preoccupante se si pensa che alla dodicesima giornata l’anno scorso il solo Bacca ha prodotto una rete in più rispetto alla somma di quelle realizzate da Kalinic, Cutrone e André Silva: 6 reti contro le 5 attuali. Nel raggiungimento del sesto posto, inoltre, tanto deve il Milan a Gerard Deulofeu.
Lo spagnolo è riuscito a conquistare i tifosi rossoneri in soli 5 mesi: arrivato lo scorso gennaio dall’Everton in prestito secco, ha costituito la marcia in più al raggiungimento dell’obiettivo Europa. La complicata situazione contrattuale con alle spalle il Barcellona che lo ha cresciuto e che decide di esercitare il diritto di recompra, ha reso impossibile qualsiasi manovra per tenerlo a Milanello. Torna in Spagna con 4 reti realizzate con la maglia rossonera in 17 presenze. Voci di mercato lo vogliono in partenza già a gennaio poiché nel Barcellona dei campioni fatica a trovare spazio: 8 presenze in Liga e una sola rete realizzata. E visto che un bomber, per ora, non sembra arrivare, farebbe comodo avere uno come lui in casa. D’altronde i presunti contrasti con Suso (hanno fatto assieme tutte le Nazionali) sono superati, perché il 7 e l’8 assieme ci hanno davvero emozionati. Quello che manca ora nell’attacco rossonero (Suso a parte): l’emozione.
Deborah Maria Della Valle
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