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Era arrivato al Milan neanche maggiorenne con l'apparecchio ai denti, per andarsene tra le lacrime anni dopo con molti gol all'attivo ma tanti, troppi infortuni. L'ex attaccante rossonero, Pato, ora bomber rinato al Tianjin, in Cina, ha parlato del suo passato milanista a gianlucadimarzio.com. Ecco le sue parole.
TANTI RICORDI: “Magari alcune cose potevano andare diversamente, Ho tantissimi ricordi, impossibile sceglierne uno solo. Non scorderò mai i primissimi giorni a Milanello e lo Scudetto, ma anche i tantissimi campioni come compagni e i rapporti di amicizia che ho iniziato lì e che ancora porto avanti. Quando sono arrivato ero adolescente e c’era una colonia brasiliana, ero in famiglia! Negli anni sono stato molto legato a Kakà, Ronaldinho, Emerson, Thiago Silva, ma anche agli italiani come Gattuso e Maldini”.
IL MILAN, TRA PRESENTE E FUTURO: “Il Milan mi ha inviato la sua nuova maglia, io ho postato la foto e il mio Instagram è stato bombardato di messaggi. Sono felice per tutto questo affetto. Ancelotti? Mi ha voluto in quel Milan stellare e gli sarò sempre riconoscente. Ho avuto un rapporto molto stretto con lui, gli auguro il meglio. Berlusconi? Sono molto grato al Presidente per aver sempre creduto in me. E’ una persona eccezionale”. Fassone e Mirabelli? “Non li conosco personalmente, ma penso che abbiano fatto una buonissima squadra e sicuramente il Milan sarà protagonista del campionato. I nuovi proprietari cinesi? E’ molto particolare vedere come il Milan abbia tantissimi tifosi qui in Cina, questo grazie alle vittorie e ai campioni dei 30 anni di Berlusconi, e ora proprio il Milan ha dei proprietari cinesi. Questo genera curiosità e molte aspettative”.
SAUDADE: "Se il Milan chiamasse, direi di sì? Non lo so, ma in Italia tornerei. Mi mancano molti aspetti della mia vita “italiana” e per fortuna ci torno un paio di volte l’anno. Ora gioco in Cina, sono molto felice e ho un contratto di tre anni. Ma nel calcio mai dire mai. Guardate cosa è successo a Paulinho… Ora però voglio tornare in Nazionale, è un mio obiettivo concreto. Nel calcio attuale ci può essere spazio anche per chi, come me, non gioca in Brasile o in Europa. E ci sono diversi esempi che lo dimostrano. Lavoro sodo per questo, spero tanto di poter tornare a vestire la maglia del Brasile molto presto”.
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