Il sarà ricordato per il colpo di reni di un Diavolo che sembrava già morto e sepolto, e pure per la definitiva consacrazione di Patrick Cutrone. Il Milan che in estate aveva cercato un bomber sul mercato, e aveva così comprato Kalinic e André Silva, si è trovato l'oro in casa. E ora non può più fare finta di niente. L'azione in cui ha trafitto Handanovic è da incorniciare, aldilà dell'immenso significato del gol. Il numero 63 ha attaccato la profondità come da tempo non faceva più nessuno in maglia rossonera, l'ultimo forse era stato Pippo Inzaghi.
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Patrick, San Siro è ai tuoi piedi: la magica notte di Cutrone
Questa storia di predestinazione ha avuto inizio contro il Lugano, come ricorda 'La Gazzetta dello Sport' di questa mattina. In quell'amichevole mise subito la sua firma. Poi una doppietta al Bayern Monaco nell'Audi Cup. Primi segnali chiari di un talento che stava crescendo. Ieri sera la chiusura del cerchio. Patrick ha portato il Milan in semifinale di Coppa Italia, e ormai tutti parlano già del "solito" Cutrone quando devono dire chi ha segnato per i colori rossoneri. Già, perché credeteci o meno, con 9 gol stagionali è il giocatore di Gattuso con più reti all'attivo da agosto ad oggi.
La zampata del comasco è arrivata sotto la Curva Sud, che lo adora da sempre e lo ha applaudito anche nelle ultime settimane in cui la contestazione non sembrava risparmiare nessuno. E poi si è tolto la maglia, per sfogare tutta la rabbia covata nei mesi di difficoltà del suo Milan, la squadra che ama. "Ieri ero in Primavera, giocavo i derby ed esultavo così ma farlo a San Siro è qualcosa di incredibile. E' il gol più bello della mia vita. Questa vittoria ci voleva per il morale, il derby non è una partita normale. Amo il Milan e voglio restare", così ha raccontato il momento topico e le sue emozioni .
Nel numero 63 è racchiuso un destino, come scrive proprio la 'rosea'. E' un omaggio all'anno di nascita di papà Pasquale, ma non solo. E' pure la somma di 25, i milioni spesi per Kalinic, e 38, quelli investiti per André Silva. Ieri quando Cutrone è entrato in campo, i due campioni erano in panchina. E forse ora ci resteranno più a lungo. Perché Patrick significa emozioni. Ha segnato contro il Craiova, in Macedonia, e nelle prime due di campionato: a Crotone e contro il Cagliari. E ancora, contro il Rijeka il gol allo scadere di una partita pazza terminata 3-2. Quando il Milan è stato travolto dall'entusiasmo, quasi sempre era coinvolto proprio il giovane talento, che mette tutti d'accordo: società, allenatore e tifosi.
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